Soldi a Miss Italia, polemiche le minoranze - Le Cronache Provincia

di Arturo Calabrese

La munificenza del comune di Agropoli nei confronti di Miss Italia porta con sé delle polemiche. Su proposta dell’assessore al turismo Roberto Apicella, molto bravo nel suo mestiere e cioè organizzare feste per il diciottesimo anno di età dei rampolli agropolesi e non, la città ha concesso ben seimila euro in due anni all’associazione culturale “In Campania” di Antonio Cataldo con sede a Pagani.

Contributo giustificato dalla valenza culturale del concorso bellezza, quanto più di anacronistico ci sia a dire il vero, soprattutto in una società che sta cercando di includere e di abbattere determinati steccati o canoni di beltà. Al di là dei pensieri deontologici, messi leggermente a rischio, c’è un aspetto economico che salta all’occhio. Soldi pubblici stanziati e donati ad un’associazione per una sola serata nell’arco dell’estate. Nel merito, intervengono le opposizioni sia quelle consiliari che extra consiglio.

«La programmazione turistica non è idonea a questa cittadina che vuole capofila nel Cilento ma che con questo tipo di proposte non lo sarà mai – dice Raffaele Pesce, rappresentante di “Liberi e Forti” – a settembre sottoporrò tutto l’operato dell’amministrazione ad una valutazione complessiva e particolare sugli eventi e per tutto quanto speso».

«Non sono assolutamente in linea con quanto proposto e voluto da questa amministrazione, con la visione che ha di turismo e di miglioramento dell’offerta. Definire Agropoli una città turistica è sempre più difficile – conclude – è più corretto il termine baldoria».

Dice la sua anche il coordinatore cittadino di Forza Italia: «Ennesimo episodio che conferma il mio pensiero e cioè che il famoso programmone proposto era un insieme di balli, balletti, sagrette, folk, jazz rock’n’roll, tarantelle e triccaballacchi. È stato ed esattamente così. Mentre nei comuni strettamente limitrofi, dove peraltro il più alto riferimento politico e Leader Massimo è sempre lo stesso, si sono susseguiti eventi di altissimo profilo, attrattività e contenuti, musicali, culturali e politici che hanno contribuito a dare risalto. Ben venga una spesa, un contributo, una elargizione della Pubblica Amministrazione, e quindi di noi contribuenti, ma che sia mirata a riscontri reali in termini di visibilità, qualità, ritorno economico e livello turistico. Solo allora – conclude Emilio Malandrino – plaudiremo alle spese concrete di una Amministrazione improvvisata ed a volte, molto spesso, sprovveduta.