Società “cartiere” e fatture false per aggirare i costi dell’iva e mettere in commercio prodotti a prezzi molto competitivi per il mercato. Associazione per delinquere emissione di fatture inesistenti e l’aggravante del reato transnazionale, queste le accuse contestate alle dieci persone che ieri mattina sono state destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Procura di Nocera Inferiore. Il blitz di ieri mattina, denominato “Soap Opera” è giunto al termine di una laboriosa attività investigativa posta in atto dagli uomini della Fiamme Gialle del comando provinciale di Salerno.e coordinate dal sostituto procuratore Angelo Rubano. Gli arresti sono stati effettuati fra le province di Salerno, Avellino, Benevento e Napoli. Custodia cautelare in carcere per Stefano D’Auria e Luigi Carusone di Mercato San Severino e Giosuè De Piano di San Michele di Serino, considerati al vertice del gruppo. Ai domiciliari sono finiti Fabio Ragone, residente a Baronissi, Raffaela Bellini di Nocera Inferiore, che aveva il ruolo della ragioniera del gruppo, addetta alle movimentazioni, e Mattia Falace di Castellammare di Stabia e Pasquale Abbruzzese, già noti alle forze dell’ordine di Matino in provincia di Lecce. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, per un carico probatorio meno pesante, Gaetana Buonocore di Pagani, Jennifer Luana Detoma di Pagani e Vincenzo Pastore di Fisciano. Sequestrati anche beni per circa 1 milione e 600mila euro. Le indagini sono riuscite a disarticolare una associazione volta alla frode fiscale internazionale che operava in particolar modo nella vendita all’ingrosso di detersivi e prodotti per la casa rilasciando fatture per operazioni soggettivamente inesistenti da parte di società estere con sedi in diversi paesi europei tra cui Inghilterra, Spagna, Lituania, Romania e Bulgaria. Il sodalizio degli arrestati aveva, poi, creato in Italia diverse società “cartiere” intestate a prestanomi le quali, una volta emesse le fatture fasulle, sparivano nel nulla prima della data ultima per la presentazione della dichiarazione dei redditi. «Gli arrestati -ha dichiarato il procuratore di Nocera Inferiore Antonio Centore nel corso della conferenza stampa convocata in Procurahanno costituito diverse so
cietà utilizzandole per concentrare su di esse rilevantissimi debiti di imposta. Tale raggiro ha poi consentito di beneficiare di una gigantesca evasione di imposta scaturito dall’emissione di fatture soggettivamente inesistenti». I prodotti “acquistati” venivano, inoltre, immessi sul mercato a prezzi molto competitivi rispetto ai diretti concorrenti. «Si tratta di reati tecnici spiega il sostituto procuratore Angelo Rubano, che ha seguito da vicino tutta la vicenda – di cui spesso non si percepisce il disvalore e la gravità di questi fatti. Ma non sono meno gravi di altri reati che colpiscono alla pancia delle persone». I risultati ottenuti sono scaturiti grazie ad una vasta operazione di intercettazioni telefoniche e telematiche. Proprio a causa di un fitto scambio di email in cui si parlava di fatture da “aggiustare” è stato possibile ricostruire tutto l’iter dell’illecito messo in piedi dagli arrestati. Stando al sostituto procuratore Rubano in 6 mesi sono state emesse fatture per circa 3 milioni di euro. In questi giorni sono ancora in corso accertamenti e sequestri presso le molteplici sedi delle società costituite.
Marco Califano