Andrea Pellegrino
Archiviate, o quasi, le elezioni politiche, è tempo di amministrative a Pontecagnano Faiano. Ernesto Sica non potrà più candidarsi e, sfumata anche la corsa a Roma, non gli resta che assicurarsi una amministrazione amica in attesa di tentare la carta di Bruxelles. Nelle ultime ore il sindaco in carica starebbe lavorando intorno ad una super coalizione di carattere civico. Dal cappello avrebbe cacciato il suo nome: Giuseppe Bisogno, tessera Pd, vicino a LeU e quindi a Carmelo Conte e al neo onorevole Federico ma soprattutto figura di «sintesi» rispetto alle altre formazioni politiche. Una mossa di Sica scaturita dopo il no alla candidatura a sindaco del fratello Gerry e ad una presunta e misteriosa lettera di dimissioni dell’assessore Francesco Pastore, giunta a poche ore dalla chiusura dei seggi. Pastore, che da tempo studia da sindaco, ha tutta l’intenzione di smarcarsi da Sica, imponendosi così come leader della coalizione di centrodestra. E non solo. Lo stesso Pastore da qualche mese lavorava a un progetto civico che comprendesse anche la componente di Liberi ed Uguali. Insomma una fotocopia di ciò che avrebbe messo in piedi nelle ultime ore il primo cittadino in carica. Con una sostanziale differenza. Sarà lo stesso Sica ad indicare e “battezzare” il candidato sindaco. Certo è che Bisogno, al momento, non ha sciolto ancora la riserva. Voci parlano di un possibile passo indietro.