di Andrea Pellegrino
Maurizio Sibilio tira dritto: «Il nostro progetto va avanti». L’aspirante rettore dell’Unisa, battuto al secondo turno da Vincenzo Loia (che subentrerà a Tommasetti dal primo novembre), rilancia proprio partendo dal suo programma e dal progetto che ha visto il sostegno anche di altre due candidati.
Vincenzo Loia è il nuovo rettore dell’Università di Salerno; un’elezione che, da più parti, è vista come un segno di continuità con il precedente rettorato di Tommasetti. La sua discesa in campo, invece, voleva rappresentare un segno di rottura…
«La mia disponibilità non era un segno di rottura ma voleva dare voce ad un modello di università basato su tre principi: la comunità, la partecipazione e il pluralismo delle idee, fondendo tradizione ed innovazione, dando voce ad una parte così importante dell’Ateneo che si è riconosciuta in questo progetto e che ringrazio per fiducia che ha riposto nella mia persona e in quella degli altri due candidati – i professori Aprea e Tortora – con i quali abbiamo condiviso il secondo turno della votazione».
Per i prossimi sei anni, comunque, continuerà a portare avanti i progetti inclusi nel suo programma?
«Il mio impegno prosegue a sopporto dell’istituzione universitaria con la stessa passione e la stessa energia che contraddistinto il mio percorso fino ad ora. C’è e ci sarà il mio costante ascolto, con la responsabilità di essere la voce di coloro che hanno scelto questo progetto e che ha visto la sintesi importante tra tre candidati alla carica di rettore».
Su quale aspetto ha intenzione di puntare maggiormente?
«L’elemento principale, e che credo sia fondamentale, è la comunità. Occorre favorire il riconoscimento che l’Università è l’insieme di differenze che coesistono e si confrontano. Questa è la ricchezza della nostra comunità ed è proprio dal confronto di queste differenze che dobbiamo ripartire. I temi importanti sono gli studenti, il territorio e la pluralità delle idee».
Siamo in pieno svolgimento dell’Universiade: l’Università di Salerno è stata protagonista, accogliendo oltre mille atleti oltre che le gare di scherma…
«E’ un evento straordinario. Il merito va riconosciuto a tutti coloro che hanno contribuito alla sua realizzazione nelle consapevolezza che un nostro compito futuro dovrà essere quello di rilanciare la centralità e le potenzialità degli eventi sportivi, con particolare riferimento allo sport universitario promuovendo a Salerno specifiche iniziative nel solco dell’esperienza. Ciò che si sta realizzando in questi giorni potrebbe costituire per il futuro un elemento di sviluppo territoriale legato al turismo sportivo. Lo sport ha una particolare funzione inclusiva e la capacità di costruire cultura e comunità».