di Andrea Pellegrino
Questa volta c’è lo stop alle Fonderie Pisano. Il provvedimento della Regione Campania che diffida la proprietà e sospende l’Aia (autorizzazione integrata ambientale) è giunto ieri pomeriggio respingendo così le osservazioni mosse dai Pisano in seguito alla prima comunicazione regionale. «Osservazioni non accoglibili» per il dirigente Antonello Barretta che insieme all’ingegnere Giovanni Galiano ha firmato il provvedimento di sospensione dell’attività. In merito alla gestione illecita dei rifiuti, infatti, per la struttura regionale (direzione generale per l’ambiente e l’ecosistema): «non risulta prodotto un idoneo piano di rimozione, comprensivo dei necessari campionamenti ed indagini, atte ad acclarare la mancata contaminazione delle matrici ambientali»; per quanto riguarda il superamento degli idrocarburi, per la Regione Campania, anche se “causato da altri” (così come dichiarato dai Pisano): «è in ogni caso responsabilità del gestore dell’installazione assicurare il rispetto dei limiti allo scarico, al fine di tutelare la matrice ambientale, né risultano – si legge – implementate attività di potenziamento e adeguamento dell’impianto di depurazione». Ma tra le contestazioni più gravi ci sarebbe lo sforamento dei limiti emissivi del monossido di carbonio da uno dei camini. Ancora in merito all’insufficienza dei sistemi di captazione per la completa aspirazione delle polveri diffuse generate nel ciclo di lavorazione della fonderia, occorre – scrive il dirigente regionale: «che la Ditta attivi misure tali da garantire la certezza della salvaguardia dell’ambiente esterno, in quanto accumulandosi le polveri all’interno degli ambienti di lavoro, possono fuoriuscire nelle fasi di trasporto di materiali dall’esterno all’interno e viceversa». Emerge, ancora: «che le dispersioni di polveri hanno evidenziato una grave carenza delle misure gestionali e dei dispositivi che consentano un immediato intervento per limitare al massimo emissioni atmosferiche non limitate». Ora le Fonderie avranno sessanta giorni di tempo per eliminare le criticità evidenziate dalla Regione Campania. Saranno consentiti – sotto il controllo dell’Arpac di Salerno – solo «indispensabili attività di messa in sicurezza degli impianti». Nel frattempo non si escludono anche provvedimenti da parte del sindaco di Salerno chiamato dalla stessa Regione Campania a «valutare eventuali misure (ordinanza, ndr)». Inoltre si tratta del secondo provvedimento di sospensione dell’Aia. Al terzo scatterebbe direttamente la sospensione dell’autorizzazione ambientale. Infine resta attento l’occhio della Procura della Repubblica di Salerno