di A.B.
Pasquale Santoriello,
già assessore e vicesindaco nella giunta Messina, oggi il docente cavese è presidente del comitato direttivo cittadino di Forza Italia nonché direttore della Scuola di Formazione Politica del partito, giunta alla seconda edizione dopo il successo dello scorso anno. Professor Santoriello, come crede stia procedendo la gestione della cosa pubblica nella ssua città? “Inizierei col dire che sotto molti aspetti sono stato antesignano, con dichiarazioni personali che rilasciai ai tempi della scorsa campagna elettorale che vide la vittoria dell’attuale maggioranza, di quanto accaduto adesso. già nel 2015, infatti, dissi che quest’amministrazione avrebbe trasformato l’ordinarietà in straordinarietà. Oggi a Cava la politica è latente, la giunta Servalli ha ereditato tutti i risultati positivi ottenuti dalla precedente amministrazione di centrodestra, sbandierandoli come propri successi. La città non merita tutto questo”. Eppure, i rappresentanti del centrosinistra che guida Palazzo di Città parlano spesso di rinascita del comune metelliano, Lei cosa ne pensa a riguardo? “Basta dare uno sguardo a ciò che accade a Cava, e anche alle dinamiche interne alla maggioranza e ad una giunta azzerata e poi ricostituita ex novo, per capire che siamo dinnanzi ad un’amministrazione molto velleitaria ma paesanotta”. In questo contesto ed in particolare in vista delle prossime elezioni comunali che dovrebbero aver luogo nel 2020, quale crede possa essere il ruolo di Forza Italia e del centrodestra nella cittadina? “Credo che il nostro movimento debba mettere in campo un’azione di formazione politica che consenta di formare la classe dirigente del futuro. Una volta esistevano le scuole di partito, che erano una fucina di intelletti: oggi questo tipo di percorso, nella maggior parte dei casi, non esiste più. E proprio per questo abbiamo scelto, a partire dallo scorso anno, di organizzare un apposito corso di formazione politica, che ho l’onore di guidare”. Quali saranno le principali tematiche trattate nell’ambito della scuola? “Faremo un excursus che partirà dalle nozioni base di cultura politica e di gestione delle pubbliche amministrazioni, con un focus sugli enti locali. A tenere le lezioni saranno tanti big del nostro partito: hanno già confermato la loro presenza Mara Carfagna, Renato Brunetta, Maurizio Gasparri e perfino il presidente del parlamento europeo Antonio Tajani, che concluderà i lavori. Crede che una kermesse del genere possa aiutare i giovani ad acquisire maggiore consapevolezza in politica, in una società nella quale spesso essa è vista come un trampolino di lancio per l’affermazione personale anziché per quella del bene della collettività? “Sicuramente credo che i giovani di oggi vadano indirizzati. Spesso la politica è inquadrata male: molti credono di potersi affermare attraverso essa. Invece attraverso questo tipo di percorso si potrà davvero dar vita ad una nuova classe dirigente che abbia contezza dei fondamenti della gestione di un territorio oltre che delle dinamiche che riguardano il nostro mondo globalizzato e complesso.