di Marco De Martino
SALERNO – Il Brescia si gioca il jolly. Cellino tira fuori quello che potrebbe essere il classico asso nella manica trovando l’accordo con l’Agenzia delle Entrate per regolarizzare la propria posizione dopo le contestazioni fiscali relative al presunto mancato versamento dei contributi Irpef ed Inps dei propri tesserati e che ha avuto come conseguenza il deferimento delle rondinelle.
LA STRATEGIA DI CELLINO Il pool di legali del club lombardo sarebbe riuscito a dimostrare la buonafede dell’operato della società guidata da Massimo Cellino che ha versato la compensazione dei crediti, iter contestato dalla Covisoc, attraverso una finanziaria, il Gruppo Alfieri Spv, poi risultata inadempiente. Il patron delle rondinelle ha dichiarato a più riprese di essere stato vittima di una truffa, come denunciato anche dal Trapani Calcio, anch’esso deferito, e il club si è mosso in questa direzione, trovando così un accordo per versare con una rateizzazione per un importo di due milioni di euro più le sanzioni previste dalla legge. Questa mattina è in programma il processo sportivo presso il Tribunale Federale nel corso del quale verrà emessa la sentenza di primo grado. L’obiettivo di Cellino è quello di convincere il Tribunale Federale a posticipare alla prossima stagione la penalizzazione di quattro punti per inadempienze amministrative come accaduto per la Lucchese in serie C anche din virtù della prima comunicazione ufficiale giunta solo il 9 maggio.
GIUSTIZIA SPORTIVA PER LA SUA STRADA Al di là di tutto però, la giustizia sportiva è una cosa, quella ordinaria un’altra. L’accordo con l’Agenzia delle Entrate non garantisce al Brescia di venirne fuori sul piano sportivo. Resta dunque molto alta la possibilità di un -4 immediato e quindi valido per la stagione appena conclusa, il che significherebbe serie C diretta per le rondinelle, salvezza per il Frosinone e play out per Sampdoria e Salernitana.





