Ha chiarito la sua posizione e risposto a tutte le domande del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli, l’imprenditore dell’Agro Nocerino Sarnese Luigi Celeste Angrisani destinatario dell’obbligo di dimora nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto del giudice Mario Pagano. L’imprenditore, assistito dall’avvocaro Silverio Sica, non si è avvalso della facoltà di non rispondere. Al giudice ha spiegato la sua posizione ed ha respinto le accuse di aver ricevuto favori dal giudice, nel corso delle udienze, in cambio di denaro. Ha fornito la propria versione dei fatti in merito alle intercettazioni ed alle contestazioni presenti nell’ordinanza emessa all’inizio del mese di dicembre.
Mario Pagano, già magistrato del tribunale di Salerno e attuamente in servizio al tribunale di Reggio Calabria, secondo l’impianto accusatorio avrebbe favorito gli impenditori amici nelle cause civili. L’indagine della procura di Napoli si è avvalsa della collaborazione della squadra mobile di Napoli e del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza.
Secondo l’accusa Pagano avrebbe ricevuto in cambio denaro a beneficio della società polisportiva Rocchese, di cui era responsabile, ma anche cucine e impianti di climatizzazione per un agriturismo a Roccapiemonte. Il giudice di Roccapiemonte era già finito sotto inchiesta nel 2016 per associazione per delinquere e rivelazione del segreto d’ufficio. E infatti era stato trasferito a Reggio Calabria nel settembre 2016, per decisione del Csm (Consiglio superiore della magistratura) per incompatibilità ambientale.