Sulla vicenda della sentenza del Consiglio di Stato “congelata” per volontà del presidente circa la didattica a distanza anche il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri ha presentato una interrogazione al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro della giustizia, sulla scia di quella già presentata nei giorni scorsi dal vice presidente di Noi Moderati alla Camera dei Deputati Pino Bicchielli. Il ricorso era stato presentato dal Codacons Campania, relativo relativa ad un ricorso contro le lezioni on line (Dad) imposte in Campania durante la pandemia per volontà del presidente De Luca. Il Tar aveva accolto le motivazioni del Codacons ma la Regione ha poi presentato ricorso al Consiglio di Stato giungendo prima sentenza favorevole all’associazione, poi contraria e dunque congelata e sparita. «Nella stessa data, poco dopo la pubblicazione sul sito della sentenza, è stato diramato dal presidente della sezione III un decreto (2096/2022), volto a revocare la citata sentenza specificando che: «…Per un errore informatico è stata pubblicata una sentenza generata dal sistema, in assenza della corrispondente volontà del Presidente, del Consigliere estensore e degli altri componenti del collegio…», convocando nuovamente la Camera di consiglio per il 17 novembre 2022; – si legge nella interrogazione del Senatore Gasparri – in realtà la sentenza era stata digitalmente firmata da tutti i componenti della Camera di Consiglio, dall’estensore e dal presidente e correttamente pubblicata e notificata alle parti; martedì 4 aprile 2023 è stata pubblicata una nuova sentenza, n. 3604/2023, anch’essa correttamente protocollata e digitalmente firmata, completamente difforme dalla precedente; la nuova sentenza stravolge il contenuto della sentenza emessa a novembre 2022, facendo emergere che l’errore non era evidentemente formale ed informatico, ma sostanziale, si chiede di sapere se intenda approfondire questa vicenda, per quanto di competenza, al fine di verificare la reale sicurezza e il corretto funzionamento delle piattaforme e delle procedure informatiche impiegate nell’amministrazione della giustizia, anche a tutela dei diritti di difesa delle parti e a garanzia del principio della certezza del diritto, affinché non abbiano a ripetersi episodi come quelli descritti in premessa».
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