di Andrea Pellegrino
Che squillino le trombe: anche quest’anno il Teatro Verdi ospiterà la consueta stagione operistica. Il costo? Naturalmente milionario: 3 milioni 121mila euro tondi tondi per le sei opere in programma quest’anno. Costo al netto della direzione artistica di Daniel Oren, il cui compenso viene predisposto a parte. Il tutto, o quasi, interamente sulle spalle del Comune di Salerno, le cui casse sono sempre più fragili, malandate e soprattutto vuote. Nulla da dire sul cartellone che resta sì costoso, ma di qualità: s’inizia con la Turandot, poi Manon Lescaut, il Combattimento di Tancredi e Clorinda Histoire du Suldat; ancora la Traviata a cura della Compagnia Marionettistica dei Fratelli Colla; la Vedova Allegra ed infine la Carmen. Il tutto arricchito dal premio Accardo, dal concerto della pianista Ilia Kim, dallo stesso Darien Oren e dal duo violino e pianoforte Balsadonna-Manning. Secondo i costi, indicati nella delibera di giunta, 625mila euro circa per la Turandot di Giacomo Puccini; 515mila per Manon Lescaut; 563mila euro per la Vedova Allegra e 545mila euro per la Carmen. Dovrà accontentarsi di 90mila euro l’Histoire du Soldat e di appena 25mila euro la Traviata. Tra le altre cifre, spicca ancora il concerto di Oren che costerà 100mila euro. Ancora 446mila euro di oneri previdenziali ed assistenziali e le solite cifre di routine: tra cui 28mila euro al segretario artistico (Maestro Antonio Marzullo); 16mila euro per la realizzazione del solito sito web ed infine 60mila euro per grafica, manifesti e programmi di sala. La “più povera” sarà Ilia Kim il cui concerto costerà 3000 euro.