Segna il Lecce, muore all'Arechi. Polemiche per i soccorsi - Le Cronache
Cronaca

Segna il Lecce, muore all’Arechi. Polemiche per i soccorsi

Segna il Lecce, muore all’Arechi. Polemiche per i soccorsi

Un malore è stato fatale per un grande tifoso della Salernitana  Peppe Parisi, che al momento del gol-vittoria del Lecce nella serata di venerdì si è accasciato sulle scale della tribuna, da dove assisteva alla partita, ed il suo cuore, purtroppo, non ha retto. Forse è deceduto per infarto.  Anche se c’è stato l’intervento dei medici e di un’autoambulanza per il trasporto in ospedale del tifoso, i soccorsi non sono stati sufficienti per salvargli la vita.

Ma proprio su questo episodio, avvenuto all’Arechi, ci sono state e si sono scatenate anche tante polemiche soprattutto da parte di coloro che si trovavano in tribuna vicino al tifoso che si è sentito male. Qualcuno parla anche di soccorsi non immediati, altri tifosi chiedono che sia attuato all’interno dello stadio un controllo maggiore con infermieri e medici pronti ad intervenire e che ci siano soprattutto defibrillatori al fine di evitare che possano accadere episodi del genere.
Salvatore Orilia, presidente del Salerno club 2010 che era alla partita e si trovava proprio in tribuna, a pochi metri dal tifoso che si è sentito male, è amareggiato ovviamente per l’accaduto. <Innanzitutto – dice – voglio esprimere la mia vicinanza e solidarietà alla famiglia del caro Peppe che conoscevo da anni proprio perchè tifoso della Salernitana. Poi consentitemi di sottolineare che è inconcepibile come i soccorsi non siano stati tempestivi ma non per colpa loro visto che si è dovuto aspettare l’arrivo degli infermieri, del medico e della barella che si trovava nell’ambulanza all’ingresso principale dello stadio dunque lontano dal luogo dell’accaduto. Ma mi chiedo: perchè questo servizio di assistenza all’interno dello stadio, per soccorrere chi si sente male come nel caso di Peppe, non venga migliorato sia in tribuna che negli altri settori dell’Arechi mettendo un presidio maggiore di medici e infermieri con defibrillatori per poter aiutare chi, purtroppo, ha bisogno di assistenza. Sentirsi male magari assistendo alla partita dall’alto diventa poi problematico per i soccorsi. Credo che in questo specifico caso si debbano trovare delle soluzioni immediate proprio per non perdere tempo nei soccorsi, non lasciare gli strumenti salvavita solo all’ingresso principale nelle autoambulanze ma cercare di dislocare le stesse anche in altri punti nevralgici dello stadio, pronti per essere usate nel momento in cui come nel caso di Peppe ci si sente male. Penso anche che del problema vada investita anche la Salernitana come società ed il presidente Iervolino sempre molto attento a tante situazioni, possa e debba cercare con i suoi collaboratori una soluzione a questo grave problema>