Scoppia caso su liste ex Dc - Le Cronache Attualità
Attualità Campania

Scoppia caso su liste ex Dc

Scoppia caso su liste ex Dc

Non c’è pace per lo scudo crociato. Nella Campania, un tempo feudo democristiano, continua la guerra tra gli ex diccì sopravvissuti alla Seconda Repubblica che nella Terza sono ancora in cerca di una identità. Stavolta ad accendere i riflettori su chi può legittimamente usare simbolo e nome della vecchia Dc sono la presenza di due liste a sostegno di Edmondo Cirielli, candidato governatore del centrodestra per le regionali in Campania: una si chiama ‘Democrazia cristiana con Rotondi’ ed è guidata dal deputato Gianfranco Rotondi; l’altra è la lista ‘Unione di Centro-Democrazia Cristiana, Cirielli Presidente’, frutto dell’accordo elettorale tra Udc e del ‘Movimento pensiero popolare italiano’. Le due liste non sono state ancora ufficializzate: il termine per la presentazione scade alle 12 di oggi. A sollevare il caso è Totò Cuffaro, segretario nazionale della Democrazia Cristiana: ”Sono esterrefatto e profondamente indignato per il proliferare illecito e l’abuso dell’utilizzo del nome ‘Democrazia Cristiana’ per le regionali in Campania da parte di soggetti che non ne hanno titolo”. L’ex presidente della Regione Sicilia avverte: ”Diffido formalmente chiunque stia utilizzando, o intenda utilizzare, il nome” della vecchia Balena Bianca per la “presentazione di liste elettorali, ammesso che ne abbia la capacità per farlo”. Da qui l’affondo contro il partito di Lorenzo Cesa: ”Diffido altresì l’Udc dall’utilizzare la dicitura Democrazia Cristiana senza il consenso del nostro partito”. Tale consenso, spiega Cuffaro, “non può e non potrà essere concesso, poiché esiste un interesse condiviso con la Democrazia Cristiana di Rotondi”. Ora l’ex governatore siciliano ce l’ha con Cesa anche se con lui, racconta all’Adnkronos, ”aveva siglato un accordo per le regionali in Calabria”: ”Insieme all’Udc abbiamo fatto una lista a sostegno di Occhiuto e ho dato a Cesa la possibilità di usare il nome della Dc attraverso una delega… L’Udc è legittimate a usare il simbolo dello scudocrociato ma non il nome Democrazia Cristiana”. Nel mirino di Cuffaro, però, non c’è solo l’Udc ma anche “altre due pseudo Democrazia Cristiana che sono state presentate al tavolo del centrodestra: una l’ha portata Di Rosa e l’altra non ho ricordo bene chi… Sono pronto a presentare un ricorso a Tar e Consiglio di Stato contro chiunque utilizzerà impropriamente il nome e il simbolo della Democrazia Cristiana, patrimonio politico e storico che intendiamo difendere in ogni sede”. Nessuno scontro, invece, con Rotondi. Cuffaro precisa che ”con Gianfranco Rotondi c’è un contenzioso davanti al tribunale di Avellino” ma lascia intendere che proveranno ad accordarsi per utilizzare insieme il nome della Balena Bianca. Con buona pace di tutti. E c’è chi scommette che alla fine, per mantenere buoni i rapporti all’interno della coalizione, l’Udc potrebbe togliere il simbolo dalla lista con cui correrà in Campania.