Una revisione dello schema di convenzione tipo, disciplinanti i rapporti tra il Comune di Salerno e i soggetti attuatori di Piani urbanistici attuativi. Questa la proposta lanciata dall’Ance Aies, attraverso il presidente Fabio Napoli e sottoscritta ieri mattina a Palazzo di Città. Un’iniziativa che nasce a partire da una difficoltà riscontrata dall’amministrazione Napoli rispetto al completamento delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, connesse agli interventi di trasformazione urbanistica. Con il nuovo schema di convenzione, i soggetti attuatori si assumeranno l’onere della manutenzione ordinaria e straordinaria degli spazi di verde attrezzato, per fronteggiare le difficoltà nella gestione della manutenzione del verde pubblico. Nello specifico, per la manutenzione del verde si stabilisce che il soggetto attuatore provvederà alla manutenzione ordinaria e straordinaria per i cinque anni successivi alla consegna degli spazi di verde attrezzato qualificato come urbanizzazione primaria e per un anno successivo alla consegna come secondaria; sarà eliminato il contributo per urbanizzazione, a carico del soggetto attuatore per opere di urbanizzazione secondaria, pari al 50% degli oneri di urbanizzazione. «È un’intesa importante con il Comune di Salerno che verte sui Pua: per la prima volta è stato raggiunto un accordo consensuale per tutelare gli interessi del Comune ma anche quelli degli imprenditori, finalizzati alla realizzazione delle opere in un contesto anche economico che possa essere supportato dalle imprese di costruzione – ha spiegato il presidente dell’Ance Aies Fabio Napoli – Abbiamo puntato su alcune importanti valutazioni, soprattutto per quanto riguarda la manutenzione del verde; gli immobili possono essere dati in uso direttamente ai proprietari. Abbiamo consentito una riduzione degli oneri concessori, la detrazione dei costi delle urbanizzazioni primarie e secondarie che possono essere tratti in maniera diversa; è una convenzione complessa, frutto di un’intesa che ha portato soddisfazione da entrambi e ringrazio pubblicamente il Comune di Salerno e l’ufficio tecnico che ci ha dato la possibilità, per la prima volta, di poter realizzare qualcosa di concreto». Un accordo che nasce, in qualche modo, dall’esigenza di evitare gli errori del passato: «molte opere di urbanizzazione negli anni passati non sono state realizzate, ci sono state una serie di problematiche ed è giusto che l’impegno sia reciproco da parte di chi deve realizzare quest’opera e da parte del Comune che deve ricevere queste opere». Un accordo che, in sintesi, mira ad evitare che ci siano pezzi della città che poi non siano completati. «Questo vale anche per la qualificazione dell’impresa: l’Anci rappresenta oggi un imprenditoriale che vuole fare, non in modo integrale che nasce per un’occasione sporadica. Quindi quando noi mettiamo le nostre imprese in condizioni di essere capaci di realizzare le opere a costi contenuti le opere vengono realizzate». Un protocollo che dovrebbe ridurre al minimo i rischi, come accaduto invece per piazza Cavour: «noi cercheremo in tutti i modi di evitare questo tipo di problematiche. Se noi facciamo le cose chiare, trasparenti, in maniera concordata evitiamo che ci siano contenziosi. La premessa è proprio questa: evitare che ci siano blocchi nelle opere, evitare che ci siano problemi successivi ed è opportuno che ci si sieda con la pubblica amministrazione perché non vogliamo essere parte contrapposte, ma dobbiamo essere parti di un processo comune che ci consenta di poter evitare che ci siano poi difficoltà con questo senso». Il presidente Napoli ha chiarito che oggi si va verso il recupero delle città, «non si va più verso l’espansione, quindi questa è una convenzione importante, ma ha come obiettivo i Pua, quindi l’espansione della città; quando andremo invece ad intervenire sulla recupero anche in questo caso è opportuno regolamentare, come pubblico amministrazione, una serie di attività per consentire, quando ci sarà abbattimento e ricostruzione che le opere anche connesse al fabbricato che deve essere nuovo abbia quella urbanizzazione necessaria per avere una riqualificazione dell’ambito così come è necessario che debba essere fatto».
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