Scenari pagani 25 chiude in bellezza al Teatro Diana con Ascanio Celestini - Le Cronache
Nocera Inferiore Campania

Scenari pagani 25 chiude in bellezza al Teatro Diana con Ascanio Celestini

Scenari pagani 25 chiude in bellezza al Teatro Diana con Ascanio Celestini

di Marco Visconti

Chiusura pirotecnica per Scenari pagani 25. Per questa stagione, il sipario si chiuderà sabato 1° aprile, alle 20.45. Si cambierà ancora location. Questa volta, la rassegna di Casa Babylon Teatro sarà al Teatro Diana, col patrocinio del comune di Nocera Inferiore e in sinergia con la Fondazione CeRPS. In scena Ascanio Celestini in Radio Clandestina. Uno spettacolo sull’importanza e il valore della memoria, su come il passato influisce sul nostro presente, ispirato al testo di Alessandro Portelli L’ordine è già stato eseguito, una produzione Fabbrica, distribuito da Mismaonda srl. Come al solito, l’esibizione sarà preceduta, alle 20.30, dall’AperiSpettacolo a cura di Ritratti di territorio, il progetto culturale della giornalista Nunzia Gargano.

Lo spettacolo

Che valore ha la memoria? Come il passato influisce sul nostro presente? Radio clandestina riflette sulla storia e sulla memoria a partire da uno degli episodi più tragici dell’occupazione nazista in Italia, l’eccidio delle Fosse Ardeatine, per dare voce alle migliaia di famigliari e amici colpiti dalla morte delle 335 persone assassinate. Il 23 marzo 1944 i Gruppi d’Azione Patriottica attaccano una colonna tedesca in via Rasella. Il 24 marzo, per rappresaglia, i nazisti trucidano, in una cava sulla via Ardeatina, dieci italiani per ogni tedesco morto. Partendo dai materiali e da circa 200 interviste pubblicati nel libro di Alessandro Portelli L’ordine è già stato eseguito, Celestini da voce a quella parte orale della storia che ancora racconta quei giorni in maniera viva, diretta e non rovesciata. A testimoniare qualcosa di vivo e ancora riconoscibile nella memoria di una intera città: la storia delle donne che vanno a cercare i loro uomini, delle mogli che lavorano negli anni ‘50 e dei figli e dei nipoti che quella storia ancora la raccontano.