Di Adriano Falanga
Erano 650 mila euro nel 2015, passati a 800 mila nel 2016 e oggi arrivano a 850 mila euro. Sono i costi della riscossione dovuti alla Geset per la Tari 2017. Le utenze scafatesi, o meglio i nuclei familiari, nel 2016 erano circa 17 mila, una media quindi di 50 euro a famiglia pesanti sull’importo di quella che è senza dubbio l’imposta più alta della provincia di Salerno. <<Soldi che sarebbe possibile risparmiare e far risparmiare agli scafatesi, se si revocasse il servizio alla Geset>>. Così Mario Santocchio, esponente di Fratelli d’Italia, che lancia un appello alla commissione straordinaria: <<sia revocato il servizio della riscossione tributi alla Geset e venga affidato alla stessa Acse. La società del resto nacque proprio per gestire i servizi esterni, e non solo la raccolta rifiuti. Poi mi chiedo – provoca Santocchio – a che serve tutto quel personale amministrativo, se la riscossione la gestisce la Geset e il servizio parcheggi la Publiparking. Bisogna riportare i servizi nella gestione in house>>. L’aggio notevole dovuto alla Geset sulla riscossione della Tari è da tempo denunciato anche in consiglio comunale, più volte sono stati gli esponenti del Pd a lanciare l’appello, tra cui Marco Cucurachi, da sempre acerrimo contestatore della società di Cercola. <<Non bastavano le tariffe più alte della provincia in materia di rifiuti, quest’anno aumenta anche il “compenso” per la riscossione affidata alla Geset – puntualizza Francesco Carotenuto, Scafati Arancione – Ma internalizzare la riscossione dei tributi e risparmiare su quella società privata no?>>
PEF Acse, Aliberti minaccia di ricorrere al Tar
<<11,5 milioni di euro è il Piano Economico Finanziario, approvato dalla Commissione Straordinaria e relativo alla Tari, la tassa sui rifiuti per il 2017. La stessa cifra dello scorso anno. Quella che veniva definita una delle più alte della Campania (a Terzigno, 15 mila abitanti è di 4,2 milioni di euro, almeno il 30% più alta della nostra) appare tutt’altro se confrontata ad altri comuni>> Fatta la premessa, Pasquale Aliberti contesta la delibera di approvazione del Pef della partecipata, importo dal quale si ricava la Tari per l’anno corrente, e spiega il perché: <<resta comunque inaudita la cifra di 11,3 milioni deliberata per Scafati: Eliminato il servizio spazzamento, circa 10 operai andati in quiescenza, non utilizzo di operai stagionali, sentenza 11/05/2016 del Tar che stabilisce non dovuto il trasferimento di parte del tributo alla Provincia relativo all’ammortamento dei costi del termovalorizzatore di Acerra. Sentenze e un servizio scadente che consentono un risparmio sui costi di almeno 1,5 milioni di euro sul quale si sta facendo un chiaro valore contabile, servono per coprire costi non definiti?>> L’ex sindaco, oggi a capo dell’opposizione politica alla triade commissariale, non cita però l’aumento dei costi Geset, arrivato oramai a sfiorare il milione di euro. <<La città è oramai più sporca, sia al centro che in periferia: è sotto gli occhi di tutti. Se i costi e le voci della tariffa resteranno quelli previsti dal Pef approvato dai Commissari su indicazione del ragioniere capo e del nuovo Cda Acse, annuncio già da ora una grande mobilitazione per un ricorso al Tar sulla Delibera perché illegittima e inaudita – minaccia Aliberti -Questa sì che rischia di diventare una rapina alle tasche degli Scafatesi. È questa la nuova legalità?>>