Di Adriano Falanga
Scafati Sviluppo, è scontro tra Giacomo Cacchione, dirigente capo dell’Area Economico Finanziaria del Comune, e il collegio dei revisori dei conti. Il ragioniere capo di Palazzo Mayer ha infatti ufficialmente contestato la relazione al bilancio 2015 rilasciata dai contabili dove si definisce illegittimo il prestito di centomila euro che lo stesso Cacchione ha elargito alla Scafati Sviluppo. In una lettera indirizzata al sindaco Pasquale Aliberti e allo stesso Collegio, Cacchione chiarisce la sua determina dirigenziale. “Non solo l’impegno dell’ente a favore della Scafati Sviluppo non è inquadrabile con un intervento straordinario – si legge nel documento – ma si è anche omesso di considerare il contesto in cui opera la partecipata. Infatti, la richiesta operata dalla società, accolta dall’ente negli atti di programmazione e controllo, è volta a garantire la normale gestione societaria. La Scafati Sviluppo spa, infatti, beneficia esclusivamente di risorse provenienti dagli imprenditori acquirenti dei suoli e dal finanziamento accordato dalla Bnl, che sono per natura vincolate alla realizzazione dell’investimento. Il collegio sul punto omette qualsiasi osservazione e verifica dal bilancio, pur avendone contezza”.
Il collegio nella sua relazione cita solo i primi centomila euro concessi il 23 febbraio, ma oggi starebbe valutando anche un secondo prestito concesso, con le stesse modalità, a giugno. Secondo i revisori, la Stu avendo tre bilanci negativi consecutivi non poteva essere finanziata. “Se da un lato non si può negare che i bilanci siano in perdita – aggiunge ancora Cacchione – dall’altro lato però il collegio omette del tutto di considerare che la partecipata in esame si sta occupando della reindustrializzazione dell’area industriale Ex Copmes i cui lavori, finanziati in parte dai privati e in parte dalla banca, sono tuttora in corso e procedono con regolare tempistica la quale consentirà il completamento di due lotti nei mesi di settembre e ottobre con conseguente incasso di rilevanti somme di denaro (circa 7,5 milioni di euro, secondo il presidente della Stu Antonio Mariniello, ndr)”. La lettera del dirigente di Palazzo Mayer arriva alle conclusioni: “Si ribadisce che non solo l’intervento dell’ente non riguarda trasferimenti straordinari, ma lo stesso non è nemmeno configurabile come volontà di effettuare un “salvataggio a tutti i costi” di una società che si trova nel pieno dello svolgimento del proprio oggetto sociale. Tutto ciò premesso – chiude così Cacchione – si contesta in toto il contenuto dei rilievi mossi nel parere al bilancio di previsione 2015 e si invita il Collegio a tenere in considerazione quanto evidenziato nei prossimi verbali”.