Di Adriano Falanga
Lunedi scorso avevamo pubblicato la copia di una falsa ordinanza di chiusura scuole che girava a mezzo social network. Sicuramente lo scherzo di un buontempone che dopo due settimane di vacanza chiedeva il giorno di riposo. Eppure quella falsa ordinanza è stata profetica, perché se è vero che nessuna scuola è stata chiusa per il gelo, è vero che decine di studenti, di ogni ordine e grado, hanno passato i primi giorni scolastici del 2017 letteralmente al freddo. In alcuni istituti, tra cui l’Itis Pacinotti, l’impianto è stato fuori uso, mentre in altri istituti, tra cui la succursale del liceo Caccioppoli e le medie Anardi, l’impianto di riscaldamento ha funzionato precariamente, secondo le proteste delle famiglie, non garantendo il minimo necessario per poter svolgere una lezione senza avere il giubbino indosso. Il disservizio ha quindi rispolverato i vecchi problemi che attanagliano gli studenti scafatesi, smuovendoli quindi a protestare. E così mercoledi mattina ampia delegazione congiunta del Caccioppoli e del Pacinotti hanno raggiunto Salerno manifestando sotto palazzo Sant’Agostino, sede dell’ente Provincia. “La manifestazione è stata fatta in modo congiunto da Pacinotti e Caccioppoli, il che è un momento storico e simbolico, gli studenti Scafatesi che si uniscono per i propri diritti”. Così Manuel Masucci, rappresentante d’istituto dei liceali. Con lui presenti anche gli altri tre rappresentanti Lorenzo Coppa, Daniele Ranieri e Giuseppe Porpora, e Francesco Abate del Pacinotti. Nonostante il freddo, i ragazzi hanno manifestato fino ad essere ricevuti dal dirigente dell’ufficio tecnico, ing. Lizio. Un volto non nuovo ai liceali, con il quale hanno già diverse volte parlato riguardo alle problematiche del loro istituto. “Abbiamo ottenuto la riparazione della colonna fecale dalla settimana prossima, la prolungata accensione dei riscaldamenti oltre le dieci ore consentite”. Annuo nuovo, problemi vecchi però. Il Caccioppoli paga da anni la mancanza di aule per far fronte alla forte richiesta di iscrizione annuale. Non solo scientifico, ma anche classico e linguistico gli indirizzi di studio offerti. Questo ha generato nel tempo un surplus di studenti che la sede centrale di via Niglio non riesce a gestire. Attualmente infatti, oltre a non aver la palestra (lavori iniziati e mai finiti) hanno dovuto rinunciare alla biblioteca e all’aula magna, adibite alla meglio ad aule scolastiche. Non solo, a rotazione annuale ci si alterna anche nella succursale di via Sant’Antonio Abate, e da quest’anno cinque prime classi sono ospitate alla media Anardi di via Melchiade.
La succursale, per la quale la Provincia paga poco meno di 100 mila euro annui di affitto, è ospitata in uno stabile, unico copro fabbrica con un’industria conserviera. In estate infatti lo stabile è a disposizione dell’opificio, e per ovvii motivi, non rientra nella disponibilità dei liceali non prima di ottobre. Nonostante ciò, gli studenti fanno lezione con le finestre affacciate sul magazzino sottostante, con tanto di rumori di mezzi pesanti e macchine operatrici. “Abbiamo rimesso in contatto la provincia con il proprietario, Franco Ricciardi, di Villa Nunziante, per quanto riguarda la succursale” aggiunge Masucci. Ma l’opzione Villa Nunziante, che già ospitava un istituto paritario, non piace a tutti. Situata al confine con Pompei, è adiacente il Real Polverificio, a pochi metri dal sottopasso autostradale e non servita dai mezzi pubblici. Una situazione ardua per chi proviene da fuori Scafati. C’era inoltre l’offerta di un imprenditore privato, disposto a realizzare un istituto ex novo da fittare alla Provincia. A mettersi di traverso l’ex amministrazione comunale di Pasquale Aliberti, che non ha voluto concedere i permessi necessari. Sembra esserci però una schiarita sul fronte palestra. “Ci hanno poi comunicato che la situazione palestra potrebbe sbloccarsi poiché il contratto con la ditta fallita è stato risolto a fine anno e adesso andrebbe fatto il progetto di adeguamento”. E nulla avviene mai a costo zero, purtroppo. Rispetto al progetto iniziale c’è una disparità di 100 mila euro che la Provincia potrà coprire solo se il governo Gentiloni con la manovra finanziaria stanzierà soldi alle province”. Difficile, soprattutto in un contesto politico che vuole cancellare questi enti del tutto. Appuntamento tra qualche settimana per gli aggiornamenti, e magari incontrare la nuova giunta provinciale dopo le elezioni di domenica scorsa. “Siamo soddisfatti ma non troppo perché se il freddo rigido ci ha riacceso dal punto di vista della lotta significa che le strutture scafatesi non sono adatte ad essere scuole” conclude Manuel Masucci. Non va meglio allo storico Itis Pacinotti, che da fiore all’occhiello dell’Agro nocerino, oggi paga il passare degli anni a la mancata manutenzione. Il presidente della Provincia Giuseppe Canfora ha già sostenuto che mancano un paio di milioni di euro per adeguare la struttura alle recenti normative. Gli studenti in questi giorni hanno pagato la totale assenza di riscaldamento, oltre a rivendicare un programma di manutenzione opportuno, efficiente ed efficace.