Scafati. Sarno inquinato, Grimaldi: "non si può giocare sulla salute dei cittadini" - Le Cronache
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Scafati. Sarno inquinato, Grimaldi: “non si può giocare sulla salute dei cittadini”

Scafati. Sarno inquinato, Grimaldi: “non si può giocare sulla salute dei cittadini”

Di Adriano Falanga

“Sulla vita e la salute dei cittadini non si dovrebbe mai speculare, tanto meno “giocare” in maniera goffa per qualche post elettorale”. Così Michele Grimaldi, commentando la lettera inviata al Registro Tumori dal consigliere delegato alla Sanità, Brigida Marra. “La Consigliera Marra, con qualche anno di ritardo, si accorge che il Sarno è inquinato e che potrebbe esserci una relazione tra lo stato nel quale versa il nostro fiume e l’incidenza di patologie tumorali nella nostra Città. Vorremmo dire alla Consigliera Marra che il punto non è acquisire i dati richiesti al Registro Tumori di Salerno, e fare la conta, tragica, dei morti. Il punto, la necessità, il dovere, per chi amministra una città è fare qualcosa di concreto”. Secondo il piddino fare qualcosa di concreto: “sarebbe implementare in maniera rapida e concreta il livello dei controlli contro gli sversamenti abusivi, visibili spesso a occhio nudo. Cosa fa l’amministrazione per contrastare chi quotidianamente avvelena il nostro fiume e la nostra Città? Perché si rimane così spesso immobili, così spesso in silenzio? Forse c’è la paura di toccare interessi e affari di qualche amico imprenditore, che così potrebbe ritirare il proprio sostegno elettorale?” è l’accusa di Grimaldi.

“Meno denunce è più azioni”  lo chiede anche Francesco Carotenuto per Scafati Arancione. Secondo l’attivista bisogna agire concretamente: “Sono oltre due anni che chiediamo l’istituzione del Registro Tumori a questa amministrazione. Anche tramite una petizione popolare. Per questo motivo chiediamo all’avvocato Marra, in virtù delle posizioni assunte in queste ore, di farsi promotrice di una battaglia consiliare per l’approvazione del registro richiesto da tanti suoi concittadini mediante  petizione da noi organizzata”. Da Aliberti vogliono meno proclami gli arancioni: “un’azione dura verso quelle istituzioni che ci hanno abbandonato: si incateni alle ringhiere del fiume in segno di protesta, naturalmente lo faremo anche noi, e minacci dimissioni, queste sì giustificate”. Infine, la provocazione: “si attende la pubblicazione delle denunce fatte e diffuse solo verbalmente a mezzo stampa”.