Di Adriano Falanga
Oltre 70 milioni di euro di residui attivi hanno portato il Comune di Scafati in deficit strutturale, sforando cinque parametri sui dieci di riferimento, secondo le tabelle ministeriali. Una situazione di pre dissesto che certifica il rendiconto 2015, che approderà entro fine mese in consiglio comunale per il voto. Contestualmente, il ragioniere capo Giacomo Cacchione è chiamato a presentare un piano di riequilibrio finanziario. Il dirigente alla maggioranza lo ha già detto: occorre contenere la spesa corrente, andando a tagliare le spese considerate superflue. Non solo tagli, ma anche maggiore efficienza nel riscuotere le imposte. Il voto al consuntivo dipenderà da ciò che Cacchione deciderà di fare. “Aspetto di incontrare i tecnici, poi avremo le idee più chiare” così il sindaco Pasquale Aliberti. “Stiamo preparando in maggioranza un piano di risanamento che sarà illustrato in consiglio comunale, che prevede un intervento strutturale sulla spesa corrente e non solo e che ci consentirà di uscire dal pre dissesto in maniera graduale – spiega l’assessore al Bilancio, Raffaele Sicignano – Naturalmente i servizi essenziali saranno garantiti e ottimizzati e non riverseremo sui cittadini con un aumento delle tasse le criticità attuali e che derivano dal passato”. Dall’esecutivo è ottimista anche Nicola Acanfora, delegato all’Urbanistica: “la situazione però non è grave come la dipingono i media, sono certo rientreremo quanto prima nei parametri di riferimento. Dovremo tagliare qualcosa un po’ ovunque per non penalizzare un solo settore, limitare la manutenzione, la cultura, i servizi sociali, cercando di eliminare qualche spesa”. In particolare: “in quei settori che non sono più coperti da finanziamenti regionali” osserva Stefano Cirillo. “Ho già avuto modo di proporre di utilizzare lo strumento della sponsorizzazione per i progetti, beni o sevizi del comune, che consentono di reperire fondi da privati in cambio di visibilità sulle piattaforme pubblicitarie dell’ente, riducendo al minimo i patrocini che comportano spese per le casse del comune – è quanto suggerisce Diego Del Regno – In questo momento difficile dobbiamo capire che c’è bisogno di un sacrificio collettivo, pertanto, ognuno nel suo piccolo deve supportare l’azione di risparmio dell’ente, adoperandosi per gravare meno possibile sul bilancio pubblico dimostrando senso civico e di responsabilità. Come? Evitando di chiedere fondi, diversamente reperibili, per manifestazioni o eventi e regolarizzando la propria posizione con il fisco locale mantenendo la regolarità nei pagamenti”. Del Regno, da consigliere delegato all’Avvocatura sa bene che questo settore è in pesante crescita negli anni, con il continuo ricorso a legali esterni per i contenzioni dell’Ente. “Ho un progetto per ridurre le spese degli incarichi da affidare ai nostri difensori di fiducia, i quali converranno con l’ente onorari ridotti garantendo il medesimo impegno. Col mio gruppo stiamo studiando soluzioni di risparmio da proporre al ragioniere capo per verificarne la fattibilità”. Proposte condivise anche da Carmela Berritto, Brigida Marra, Teresa Formisano e Mimmo Casciello, che aggiunge: “La situazione di un ente strutturalmente deficitario e cosa bene diversa dal dissesto, la cui crisi finanziaria è molto più grave. E’ questo un argomento squisitamente tecnico che affronteremo da qui, a breve, in maggioranza alla presenza dell’Assessore con delega al Bilancio ed il dirigente dell’Area. Al rendiconto 2015 i revisori avevano espresso parere favorevole ma con riserve, che tra l’altro sono state rimosse in una nota dal nostro dirigente dell’area economico finanziaria”. Non sembra essere ottimista come i colleghi Alfonso Carotenuto, che pure snocciola la sua proposta: “Da mesi, insieme anche a qualche altro collega ho suggerito, laddove è possibile, di rinegoziare appalti e contratti con i fornitori di servizi. Tagliare tutto ciò che è in questo momento non è prioritario e badare, in questo particolare momento, alla reale necessità di alcune voci di spesa”. Dalle dichiarazioni traspare chiaramente la difficoltà per i consiglieri comunali (non tutti) di fare “nome e cognome” di quei capitoli di spesa considerati superflui. In riunione di maggioranza si è però parlato di patrocini, contributi alle associazioni e alle parrocchie, feste e manifestazioni. Voci che, seppur considerate non necessarie, sono quelle che creano maggior consenso. E un politico, si sa, vive di questo.
TAGLI A CDA, FONDI A PIOGGIA E CLIENTELE, LE PROPOSTE DELLA MINORANZA
Dalle fila dell’opposizione la situazione finanziaria non è vista con ottimismo, anzi. I consiglieri di minoranza vanno ben oltre i tagli alla spesa corrente. “La situazione contabile dell’ente appare gravissima quasi sull’orlo del dissesto, così come traspare dalla relazione dei revisori e dalle segnalazione del MEF – l’allarme di Cristoforo Salvati, Fdi – ritengo che bisogna innanzitutto alienare le azioni delle partecipate in perenne perdita, ridimensionare le indennità dei C.D.A. e non aumentarle, così come è stato fatto per la STU, operare tagli strutturali sulle spese superflue quali la comunicazione televisiva del Sindaco, i grandi eventi e ridurre i costi dell’ufficio legale razionalizzando le convenzioni e il ricorso continuo ad incarichi esterni”. Addio concertone di capodanno e Notte Bianca, secondo il capogruppo di Fdi, che immagina anche una sforbiciata alle indennità di Sindaco, Giunta e dirigenti. L’indipendente Pasquale Vitiello attende “le correzioni da apportare e l’impostazione cercata per valutare con serenità” il voto da esprimere. Ha però le idee chiare: “Credo che sia il momento di ridimensionare i cosiddetti “contributi a pioggia”, cioè quelli che sono elargiti a vario titolo per sagre, feste, eventi sportivi, incontri, concerti, comunicazioni di qualsiasi natura e quant’altro. Va poi rivista e riorganizzata la gestione degli incarichi professionali, molto dispendiosa, e riportati sotto la diretta gestione dell’ente alcuni servizi che sono affidati all’esterno. Vanno rivisti anche i costi delle partecipate, e la loro ottimizzazione, vanno tagliati i costi della politica e delle dirigenza”. “Il bilancio del nostro Comune, così come segnalato da MEF, Corte dei Conti ed anche dai Revisori di conti, desta in tutti noi gravi preoccupazioni, ed è una situazione incredibile, contando che i cittadini scafatesi subiscono uno dei livelli di tassazione più alti della Provincia – così Michele Grimaldi, Pd – vanno tagliati tutti gli sprechi perpetuati in questi anni dall’amministrazione: fondi a pioggia, società miste con bilanci ballerini, consulenze, propaganda del Sindaco, super-stipendi di alcuni dirigenti. La priorità è garantire nell’immediato il corretto funzionamento della macchina comunale, salvaguardando i dipendenti e l’ordinaria amministrazione, dalla manutenzione al verde pubblico, dai pagamenti alle aziende ad i servizi essenziali per i cittadini”. Quanto al futuro: “bisognerà rescindere il contratto con la Geset – aggiunge il democratico – che ci pare costi troppo e lavori molto male, passando per la totale eliminazione degli sprechi clientelari, arrivando ad una capacità del nostro Comune di programmare e di attingere in maniera stabile a finanziamenti pubblici e privati che possano garantire economia e sviluppo”. Anche gli attivisti di Scafati in Movimento premono per lo stop agli sprechi, alle nomine e ai cda delle partecipate. “Dando anche un nuovo indirizzo di gestione al futuro ambito di zona che sarà ridimensionato, una buona gestione potrebbe portare possibilità occupazionali sul territorio oltre le aspettative e che potrebbe contribuire a gettito fiscale”.