Di Adriano Falanga
Su input dell’onorevole di Fdi Alberigo Gambino, la commissione Sanità in Regione Campania ha tenuto una seduta sul tema Ospedale Scarlato. Invitati in audizione i capigruppo consiliari e i rappresentanti delle forze politiche, associative e comitati. E se da un lato c’è l’apprezzamento bipartisan per la volontà mostrata nel voler discutere sul tema, dall’altro lato si manifestano le perplessità per la concreta valenza della seduta. Insomma, a che è servita? Una nota positiva c’è, l’asse Forza Italia e PD sulla condivisione di una serie di proposte, azioni concrete, da apportare subito. Un documento elaborato a stretto contatto con il direttore sanitario del presidio scafatese, Aristide Tortora. A portarlo in commissione Marco Cucurachi: “In Commissione Regionale Sanità, presieduta dall'Onorevole Topo ho discusso e depositato la proposta, articolata in interventi a breve termine a costo zero, quali il passaggio del Polo di Bronco pneumologia dalla Direzione Sanitaria di Nocera Inferiore a quella di Scafati e il Potenziamento del Punto di Primo Intervento – spiega il consigliere democrat – Il tutto verso la riapertura del pronto soccorso, obiettivo fondamentale ed essenziale, passando attraverso il dissequestro della Farmacia e delle Sale Operatorie”. La proposta è sposata da Monica Paolino: “condivido la relazione presentata dal direttore sanitario Aristide Tortora, che non è altro che il prosieguo del lavoro messo in campo in questi anni. Proposta quest’ultima condivisa anche dal PD di Scafati, con il quale finalmente abbiamo trovato un’intesa”. Poi la stoccata ironica: “Solidarietà al presidente della commissione Sanità del PD Raffaele Topo, per aver convocato diverse audizioni sulla questione ospedale Mauro Scarlato e sulla questione ospedaliera in provincia di Salerno, senza che quest’ultime abbiano visto la presenza del commissario Polimeni, le cui assenze sono diventate ormai croniche”. Insomma, si parla di mangiare in assenza del cuoco. “Questa mancanza di interlocuzione non è altro che lo specchio di un’assenza di idee e di strategie di pianificazione dello sviluppo sanitario. Con chi dobbiamo parlare? La verità è che l’audizione di oggi si è dimostrata un ridicolo teatrino, l’ennesimo, capace di creare solo false aspettative”. Apprezzamento per la convocazione della commissione, ma perplessità sull’assenza dei reali interlocutori anche da Brigida Marra, consigliera delegata alla Sanità: “intendo proseguire l'azione tutt'ora pendente dinanzi al TAR di Salerno e richiedere attraverso un’ apposita istanza nei prossimi giorni, agli unici possibili interlocutori, ovvero, al Commissario Joseph Polimeni e al Sub-commissario Claudio D'Amario di rivedere la posizione del nostro ospedale alla luce dei gravi elementi fino ad ora emersi che ne hanno evidenziato l'illegittima chiusura”. Ha avuto una posizione decisamente critica Angelo Matrone, che ha contestato l’assenza dei diretti interlocutori, nonché del sindaco Pasquale Aliberti. “Le prospettive di riapertura dell’ospedale ovvero il suo reinserimento nella rete dell'emergenza ed il conseguenziale ripristino del preesistente pronto soccorso sono diventate un sogno – fa sapere il consigliere di Fdi – La mia presenza a tale iniziativa ha suscitato polemiche per le mie proteste contro tutti i commissari, sub commissari, direttori, ciarlatani e chiacchieroni. Quanto ai grandi assenti, la cui presenza invece sarebbe dovuta essere fondamentale vista l'importanza dell'argomento, farebbero più bella figura se restassero in silenzio”. Presente anche una delegazione di Scafati in Movimento, con i propri consiglieri regionali. Ed è Michele Cammarano a dire la sua: “Bisogna spingere per i PSA (pronto soccorso attivo). È un primo soccorso e tamponamento alle urgenze come infarto e ictus. Accoglienza e smistamento non servono a nessuno”. Alla fine, ognuno ha detto la propria, ma spetterà solo ad Enzo De Luca dimostrare di aver recepito.
TANTI DIBATTONO SUL FUTURO DELLO SCARLATO MA ALLA FINE E' TUTTO NELLE MANI DI DE LUCA
De Luca batte un colpo, ma la parola Scafati continua ad essere assente dalla lista delle cose da fare. E’ come il vento di scirocco, non soffia sempre, ma quando arriva si nota sempre. Il tema ospedale Scarlato presenta queste caratteristiche, arriva d’impeto, si inserisce nel dibattito socio politico per poi scomparire dopo qualche settimana, senza aver prodotto nulla. E si va così ad oltranza dal 2010, anno in cui una politica certamente scellerata decise che il Pronto Soccorso poteva anche non essere un bisogno primario per una comunità di circa 350 mila persone. Il Pd raccoglie firme per sensibilizzare colui che ha contribuito a far eleggere: il governatore Enzo De Luca. Un poco come parlare per interposta persona, mandandosi bigliettini. Poi c’è lo striscione di Scafati Arancione, e quello del comitato “No alla Chiusura”. Da Forza Italia si registra la battaglia legale della consigliera delegata alla Sanità Brigida Marra e le polemiche di Monica Paolino, consigliere regionale oggi in minoranza ma che ha lavorato “in silenzio” quando era maggioranza e componente della commissione Sanità con l’ex governatore Caldoro. Insomma, dire che qualcuno ozia sull’argomento è palesemente sbagliato, anzi, sembra che tutte le forze politiche e associative sono in frenetica attività. Il punto è che tutti vogliono semplicemente dire cosa bisogna fare, ma nessuno indica il come. Eppure qualsiasi scafatese alla domanda “cosa bisogna fare” risponderebbe: “riaprire il Pronto Soccorso”. Le idee sono chiare, sono i contenuti che mancano. E chi dovrebbe fornire la soluzione sembra non aver ancora recepito il messaggio. Nel mentre gli scafatesi erano in audizione in commissione Sanità alla Regione, il governatore sul tema riorganizzazione Sanità dichiarava: “Non ci sarà alcuna chiusura di pronto soccorsi negli ospedali di Napoli per farli confluire nell'Ospedale del Mare. Resterà il Loreto Mare, tuteleremo Maresca di Torre del Greco, Cava dè Tirreni, Pagani, aprire Sant'Angelo dei Lombardi”. Parole di elogio per il ministro Beatrice Lorenzin, che ha concesso una ulteriore proroga per la presentazione del nuovo piano ospedaliero. E qui scatta la domanda: ma non lo aveva già approntato il Governo Caldoro? Chi ci capisce è bravo.
RINALDI: MERITO A CUCURACHI, MA IL PD HA UNA SOLA POSIZIONE
Lo Scarlato apre una polemica interna al Partito Democratico, è Margherita Rinaldi, segretaria cittadina, a voler chiarire: “Quando l’onorevole Gambino o chiunque altro riterrà di convocare i partiti, invitando i segretari o i capigruppo (nel Pd è Nicola Pesce, ndr) e non di fare inviti ad personam, senza nulla togliere all'avvocato Cucurachi, diremo che il Partito Democratico di Scafati apprezza il lavoro, sicuramente egregio, della direzione sanitaria ma la materia tecnica va lasciata ai tecnici”. La dirigente cittadina mette le mani avanti: “a Cucurachi il giusto riconoscimento per aver prodotto una proposta per il Mauro Scarlato che ieri ha presentato e discusso in Commissione Sanità Regionale. E' un merito che gli va riconosciuto in quanto frutto del suo impegno e del suo lavoro di analisi che sposa in pieno e quindi rafforza la relazione tecnica del direttore sanitario Aristide Tortora”. Il punto è che non rappresenta del tutto la posizione comune del Partito Democratico, secondo la segretaria. “Parlare di potenziamento del PPI, oggi, è riduttivo oltre che fuori tempo massimo perché giunge in una fase in cui si sta discutendo del riassetto della Sanità in Campania e in cui il governatore De Luca, proprio ieri in Conferenza Stampa ha dichiarato, che intende attuare una rete di emergenza-urgenza che non lascerà privo di tutela alcun territorio – continua la Rinaldi – Questo è oggi il tema vero che ci interessa perché è in questa rete – che il governatore sta articolando – che il Mauro Scarlato va reinserito ed è per questo che abbiamo iniziato e stiamo conducendo, anche insieme ai Comuni vicini, una battaglia, già preannunciata in Conferenza Stampa, che è, e non può non essere, politica. La nostra proposta, se di PROPOSTA vogliamo parlare è e rimane una sola: il reinserimento del Mauro Scarlato nella rete dell'emergenza con la riapertura del PS. Ben vengano, nelle more, correttivi migliorarvi di quanto già c’è, ma non ci accontenteremo certo di questi. Alla riapertura del PS, per noi, non ci sono subordinate”.