Di Adriano Falanga
Alla fine la commissione straordinaria guidata dal prefetto Gerardina Basilicata sceglie l’usato sicuro, confermando alla guida del comando della Polizia Locale il capitano Pasquale Cataldo. L’ufficiale dei caschi bianchi è in realtà già comandante, soltanto che dalla fine dell’amministrazione Aliberti condivideva il ruolo a turnazione di 15 giorni con gli altri due capitani in forze al comando: Antonio Cavallaro e Ferdinando Raiola. Ufficialmente il decreto di nomina conferisce a Cataldo la guida dei vigili urbani fino a chiusura della selezione pubblica già avviata un mese fa. Voci di corridoio però raccontano delle pesanti difficoltà finanziarie dell’Ente, in disavanzo di amministrazione con un buco di 30 milioni di euro e vicino al dissesto finanziario. Questo avrebbe convinto la triade a fare un passo indietro e scegliere tra i tre attuali ufficiali in organico. Non era difficile del resto cadere su Cataldo, essendo l’unico dei tre non citato nel decreto di scioglimento. Antonio Cavallaro compare infatti relativamente al ruolo avuto nel comparto Urbanistica, oltre ad essere coinvolto nello scandalo dei furbetti del cartellino. Ferdinando Raiola è oramai prossimo alla meritata pensione, oltre ciò, è però sotto processo assieme ad esponenti del clan Matrone, dove è coinvolto per un presunto caso di favoreggiamento. Pasquale Cataldo ha sulle spalle esperienze nel comparto della viabilità, sue sono le modifiche al piano viario degli ultimi mesi, che gli sono costati gli anatemi dell’alibertiano Mimmo Casciello. E non si escludono ulteriori novità nel settore, già da tempo pianificate dal neo comandante, seriamente intenzionato ad affrontare il decennale problema del traffico scafatese. Sulla sua scrivania anche l’emergenza rifiuti, l’allarme sicurezza, la delicata crisi ambientale, l’abusivismo, la sosta selvaggia e l’esposizione di prodotti incontrollata da parte dei commercianti. Poche settimane fa dagli alibertiani si levò l’accusa verso Cataldo di voler esautorare l’Acse del servizio di sosta a pagamento, riaffidandolo alla Polizia Locale. Tutte incombenza delicate e meritevoli di risposte e soluzioni urgenti. Ma con un organico di poco più di trenta uomini (rispetto agli 80 previsti dalla legge) affrontare queste problematiche sarà un’impresa, più che ordinaria amministrazione.
SCAFATI CITTA’ CARDIOPROTETTA
Sulla scia del grave incidente accorso alla giornalista Maria Rosaria Vitiello, si chiude oggi a distanza di due anni il progetto “Scafati Città Cardioprotetta”. Promosso dal Capitano Pasquale Cataldo, il progetto è stato realizzato grazie alla distribuzione gratuita del calendario 2015 “Polizia Municipale di Scafati”. L’ultimo defibrillatore è stato consegnato alla parrocchia Madonna dei Bagni. Il progetto ha dotato Scafati di defibrillatori automatici portatili, custoditi in teche facilmente accessibili nei punti strategici della città, permettendo di avere una città cardio protetta, e di popolarla di un esercito di laici rianimatori pronti, qualora necessario, a mettere in atto le procedure standard del BLSD. <<Ciascuno di voi ci ha permesso, tramite il proprio contributo, di portare a termine questa iniziativa di civiltà e sicurezza – spiega il neo comandante dei caschi bianchi – L’importanza di avere a disposizione un defibrillatore automatico (DAE) è provata da tempo. L’unico trattamento efficace di un arresto cardiaco causato da fibrillazione ventricolare o tachicardia ventricolare senza polso è una rapida defibrillazione>>. Scuole, parrocchie e uffici pubblici sono stati dotati di questi preziosi salvavita. <<Nella speranza che non siano relegati in qualche cassetto, chiusi a chiave e poi col passare degli anni abbandonati e dimenticati, durante un’emergenza non siano stati usati>> conclude Cataldo.