Di Adriano Falanga
L’intervento della Paolino sul nosocomio scafatese segue l’incontro che il collega Alberigo Gambino ha avuto la settimana scorsa, in forma privata, con il ds Aristide Tortora. “Peccato che giunga tardivo perché il potenziamento del Punto di Primo Intervento era già previsto dalla normativa e non richiedeva alcuna attività straordinaria ma solo l’impegno del precedente governo Caldoro che, evidentemente, è mancato se in cinque anni nulla è stato fatto al riguardo”. Così Il Partito Democratico locale, in una stampa. “Non sappiamo invece se sorridere per l’ironia della battuta o piangere per la gravità della bufala secondo cui Caldoro sarebbe riuscito ad ottenere il rientro del Mauro Scarlato nella rete dell’emergenza ed ora col governatore De Luca si sarebbe fatto un passo indietro. Quello era solo uno spot che serviva per la campagna elettorale regionale e null’altro. Siamo tutti seri su un tema serio come il nostro Ospedale – si legge ancora nella nota – Noi continuiamo a dire che vogliamo solo ed esclusivamente il Pronto Soccorso. Non accettiamo palliativi, ne’ subordinate, ne’ contentini di sorta. Il potenziamento del PPI è utilissimo ma è materia tecnica che va lasciata ai tecnici. Quella per il rientro dell’Ospedale Scarlato nella rete vera dell’emergenza con l’apertura del pronto soccorso e’ invece una battaglia politica che noi intendiamo portare avanti con forza e decisione anche adesso che a governare la Regione è De Luca”. Anche e soprattutto adesso, sarebbe opportuno dire. Dal circolo democrat di via Giovanni 23° sono decisi a non fare sconti a nessuno: “Vogliamo infatti incontrare il governatore quanto prima perché sul nostro Ospedale non intendiamo fare sconti a nessuno. Comprendiamo la Paolino che deve pur giustificare la sua presenza in Consiglio Regionale e far sentire ogni tanto la sua voce dopo cinque anni di silenzio e vuoto in cui non ha prodotto alcun risultato utile, sebbene a far silenzio farebbe una miglior figura. Ma incontri con soggetti che alcun potere decisionale hanno in merito all’emergenza, se finalizzati ad un caffe o a uno spazio sui giornali, a noi non interessano – poi l’impegno del Pd – A noi non preme vincere una battaglia. Ci fermeremo solo quando avremo vinto la guerra”.