Di Adriano Falanga
“Non mi interessa se giuridicamente sia possibile o meno, resta che il tutto è vergognoso, inammissibile, socialmente e moralmente deprecabile”. Luca Celiberti, ex consigliere comunale e formalmente ancora componente del cda dell’Istituzione Scafati Solidale, commenta così quanto sta accadendo in questi giorni a coloro che non sono in regola con il pagamento dei tributi comunali. La Geset, società privata incaricata dal Comune per la riscossione delle tasse, starebbe bloccando i conti correnti dei debitori non in regola, regolarmente messi in mora e più volte avvisati, tramite il pignoramento conto terzi. “Purtroppo questo va a colpire indiscriminatamente anche e soprattutto le fascie deboli, quali pensionati, lavoratori dipendenti e tutti i nuclei monoreddito” continua Celiberti. “E’ il caso della signora Lucia, pensionata di 83 anni che si è vista impossibilitata a riscuotere la misera pensione di reversibilità del defunto marito. Unica fonte di sostentamento, oppure il caso di Andrea – prosegue l’ex presidente della commissione Bilancio del primo sindacato Aliberti – che ha subito lo stesso trattamento per Ici ante 2012 non pagata, pari ad euro 1600. Ma oramai nel mio ufficio quotidianamente arrivano pensionati a denunciare la stessa cosa, in tanti dal vicino centro anziani”. Certo è che pagare le tasse è un dovere e un obbligo civile, ma bloccare l’unica fonte di sostentamento, quale la pensione, è moralmente condannabile, secondo Celiberti. “Bisogna distinguere tra l’evasore volontario, e colui che proprio non riesce a pagare le imposte sui rifiuti, da questa parti molto esosa, o l’Ici”. Nel dettaglio, parliamo di Ici 2009-2010 e Tarsu 2010-2012. “La mia vuole essere una protesta, un forte richiamo alle istituzioni locali e nazionali, di venire incontro a questa grossa fetta di contribuenti morosi. Non possiamo permettere il blocco del conto corrente, costringendo il povero debitore a ricorrere alle vie legali per poter sbloccare la sua misera pensione, con aggravio di spese”.
Secondo Celiberti una possibile soluzione ci potrebbe essere, sulla falsariga di quanto egli stesse promosse quando in consiglio comunale si occupava di Bilancio. “Si dovrebbe riuscire a riaprire i termini per il condono fiscale dei tributi dal 2010 in poi”. Il condono del 2012 infatti sanava i tributi 2003-2009 e riuscì a far incassare alle casse comunali oltre 9 milioni di euro su 23. “Per fare questo però occorre un voto unanime del Consiglio comunale, perché secondo quanto prevede la legge, bisognerà incassare almeno il 25% del rapporto tra debiti attivi e passivi, altrimenti ne risponde in solido il consiglio comunale”. A Scafati il tasso di evasione fiscale è molto alto, un condono potrebbe, secondo Celiberti, non solo rimpinguare le scarne casse comunali, ma anche scovare gli evasori. “Chi oggi si vede il conto corrente bloccato non è necessariamente un furbetto, ma il più delle volte un povero disgraziato che non riesce ad assolvere al suo dovere, nonostante la volontà di volerlo fare – aggiunge Celiberti, da qui allora la necessità del condono – che deve prevedere l’eliminazione delle sanzioni e una forte dilazione a lungo termine del pagamento”. Questo affinché anche la signora Lucia o il signor Andrea possano eliminare il contenzioso.