Di Adriano Falanga
“Tutte le liste sono state composte e da me elaborate. Per “Grande Scafati” ho un ricordo particolare: il simbolo è stato disegnato con i colori a pastello davanti al mare nell’estate del 2012 da mia figlia Rosaria”. Così Pasquale Aliberti, rispondendo alle domande di Cronache, e partendo proprio da quella lista a suo sostegno, in cui è stato eletto Roberto Barchiesi, secondo la DDA coordinata dall’ex consigliere provinciale Raffaele Lupo e sulla quale ci sarebbero state influenze del clan Ridosso-Loreto. “L’avv. Maranca (mio amico); Espedito De Marino (musicista ed ex consigliere); Angelo Romano (infermiere); Francesco Abenante (candidato con me nel 2008);Arturo Desiderio (associazione commercianti); Ilaria Iovino (consulente del lavoro); Angelo Porpora (mio tappezziere); Christian Ruotolo (nipote dell’ex Pres. ACSE D’Angolo); Stefano Sensale (candidato nel 2013); Annunziata Strasso (familiare di mia moglie); Giuseppe Tono (ing. mio amico); Roberto Barchiesi e Maria Gallo, mi avevano espresso già mesi prima la volontà di candidarsi – spiega il primo cittadino – Loreto non l’ho mai visto e sentito in vita mia e con Ridosso, che ho scoperto solo qualche anno dopo appartenente ad un clan, avrò scambiato il saluto in luoghi pubblici forse non più di tre volte a mia memoria”.
E Raffaele Lupo? “Un personaggio simpatico che mi rimprovero di avere fatto decadere dal Consiglio per le assenze prodotte. In quella circostanza forse aveva anche ragione ma perse la causa al Tar pur difeso strenuamente dal suo amico avvocato Marco Cucurachi. Mai abbiamo fatto un percorso politico comune – ricorda Aliberti – Alle provinciali del 2009 lo contrastai anche con durezza politica per sostenere l’allora vice sindaco Salvati. Alle comunali con Santocchio Sindaco me lo ritrovai in lista con l’ex consigliere D’Alessandro sotto la regia degli Scarlato; e alle ultime regionali mi dicono fosse a sostegno del Presidente del Consiglio Coppola. Forse è stata una sua fortuna non avermi incrociato sul piano politico perché ormai è chiaro che più ci si allontana da me e più è facile ricevere l’assoluzione dei peccati dai miei Santi avversari”.
Sindaco, Barchiesi si dimetterà? Dovrebbe farlo? “Secondo me non c’è alcuna vicenda che lo espone alle dimissioni. La mia difesa dell’uomo e del politico nasce dai comportamenti lineari che lo stesso ha avuto in questi anni”.
Lascia anche Carotenuto, perché secondo lei? “Carotenuto fino a ieri ha partecipato alle riunioni con le quali continuiamo a pianificare le cose da realizzare in Città. Il chiacchiericcio relativo al “m’ama non m’ama lo lascio a Marco Predolin”.
Fine mese equilibri di bilancio, voto a rischio dunque? “E’ una notizia, un atto nuovo del Bilancio armonizzato. Sicuramente sarà difficile che i voti contrari dell’opposizione siano in numero maggiore rispetto a quelli espressi sul bilancio preventivo”. Qui Aliberti, velatamente, sottolinea il come in realtà i suoi “dissidenti” in realtà preferiscono astenersi, o assentarsi, piuttosto che esprimere una netta posizione, contraria ovviamente. Ma l’assente è comunque un voto negativo, ai fini della tenuta del consiglio comunale.
Scafati Sviluppo, ha accettato le dimissioni di Mariniello? Chi dovrebbe sostituirlo? “Spero ancora in un ripensamento di Mariniello che sarebbe stato una risorsa importante anche per ricoprire un ruolo in Giunta”. (Giunta però negatagli, ndr)
Grandi opere, Pip, Puc, Polo, ferme al palo. E in città cresce l’emergenza ambientale. Occorrono risposte, quali? “Sulle opere del PIU EUROPA paghiamo le incertezze del Governo della Regione, noi insieme ad altri 15 grandi comuni della Campania. Aspettiamo da mesi di essere convocati per l’accordo istituzionale dopo aver tanto lavorato sulle opere da realizzare. Il PUC è già in fase di avvio per l’adeguamento al PTCP. Il PIP è un guaio ereditato sul quale oltre alla buona volontà e capacità ci vorrebbe una magia. Per la questione ambiente le soluzioni sono: completamento della rete fognaria (in itinere); partenza dei lavori al collettore sub 1 per il canale S. Tommaso; l’inizio dei lavori di dragaggio del Progetto Grande Sarno: siamo stati gli unici a sostenere il progetto contro gli ambientalisti di facciata”.
Sindaco, indubbiamente è una situazione difficile, politicamente lei oramai non ha più la squadra uscita dalle urne. È pur vero che l’accordo con Raviotta evita il commissariamento, ma di fatto i numeri non ci sono più. Davvero pensa che il gioco forza ad ogni voto sia il male minore? “In Consiglio Comunale ho la percezione che siano venuti meno rispetto all’inizio soprattutto i voti dell’opposizione. In tutti i deliberati dovrebbero essere nove, raramente sui temi importanti come bilancio o consuntivo i voti contrari sono stati superiori a cinque. Credo che sui numeri ci sia una fase di smarrimento generale o una crisi d’identità, che vale per tutti”.
Chi potrebbe essere il suo erede politico? Una donna lei la sosterrebbe? “Le soluzioni sono diverse perché dopo anni di esperienza credo di aver coltivato una classe dirigente che ormai ha superato il maestro. E’ chiaro che un’idea ce l’ho ma se la tirassi fuori mi darebbero del matto e nessuno ci crederebbe”.
Ha incontrato mai il militante Pd identificato per le molestie? Lo ha denunciato? “L’ho incontrato prima che fosse individuato. Pensavo di lui che fosse un ragazzo impegnato, di qualità, dalla morale alta essendo militante di sinistra. Dopo non ho avuto più modo di vederlo ma mi riferiscono che nella logica della loro usuale difesa di gruppo abbia detto “non ho stato io è stata mia moglie”. W l’Italia”.
Quanto al presunto militante Pd molestatore, i Giovani Democratici in una nota hanno replicato: “Restiamo per l’ennesima volta basiti dinanzi alle ormai abituali uscite fuori luogo del nostro beneamato primo cittadino. Questa volta accusa “i ragazzi del PD” di aver minacciato e molestato telefonicamente la sua persona e la sua famiglia in maniera reiterata e soprattutto di notte. Possiamo anche comprendere la sua voglia di essere sempre al centro dei nostri pensieri – scrivono in un una nota stampa – ma dobbiamo a malincuore comunicare ad Aliberti che questo modo di fare non ci appartiene. Abbiamo sempre condannato chi ricorre a questi metodi meschini e continueremo a farlo fino alla fine dei nostri giorni. Capiamo anche la sua esigenza di spostare altrove il centro del dibattito politico, viste le vicende giudiziari che lo vedono coinvolto da settembre. Aliberti non faccia il vago. Gli vogliamo ricordare che è il sindaco dei molteplici fallimenti che hanno condotto la nostra città in un baratro dal quale difficilmente potremo uscire”.
“L’OPPOSIZIONE? MORALIZZATORI CHE NON PAGANO LE TASSE”
“La storia ci dirà se ci sono responsabilità sulle vicende giudiziarie e sul voto di scambio che avrei fatto con personaggi che non conosco neppure visivamente”. Così Pasquale Aliberti, in replica alle dichiarazioni dell’ex sindaco Nicola Pesce (in foto). “Scambio di cosa: non ho regalato io milioni di euro ad un truffaldino del nord con l’operazione ex Copmes, non ho trasformato io un’area verde pubblico per ampliare il campo sportivo e realizzare una struttura sportiva privata con una convenzione approvata dal consiglio comunale che è solo cartapesta, non ho assegnato io la realizzazione del Plaza ad una cooperativa formata da attivisti di sinistra per realizzare un centro commerciale dopo che il Comune ha espropriato terreni ai privati a basso costo, non ho dissipato io un patrimonio di 5 miliardi di lire per fare cause in serie su un contenzioso idrico evitabile, non sono stato io ad inventarmi il Pip in un area già urbanizzata, non sono stato io ad inventarmi una società di riscossione tributi tra i cui soci c’era qualche loro militante di partito. Strano che di questa società abbiano perso traccia i giornalisti attenti. Si chiamava COGEST, era formata da noti e influenti personaggi locali e riscuoteva un aggio del 25% dell’accertato: una vera “cammorriata” politica. Per non parlare degli oneri di urbanizzazione non pagati dal loro imprenditore di riferimento o del mancato diritto di prelazione su una parte dell’ex istituto sperimentale, sempre a vantaggio dello stesso personaggio. L’opposizione? Su questi temi assenza totale, solo silenzio, odio, invidia e violenza. Una violenza che non si era mai vista e che non può ergere a moralizzatore chi per una vita intera non ha mai pagato la tassa sui rifiuti. Sono e rimangono ancora oggi, nei comportamenti, gli stessi moralizzatori di ieri”.