Scafati. "Meritavo più di altri il posto in giunta", si sfoga Casciello. Nuovi equilibri in maggioranza - Le Cronache
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Scafati. “Meritavo più di altri il posto in giunta”, si sfoga Casciello. Nuovi equilibri in maggioranza

Scafati. “Meritavo più di altri il posto in giunta”, si sfoga Casciello. Nuovi equilibri in maggioranza

Di Adriano Falanga

Molti gli argomenti, alcuni anche piuttosto importanti, quelli votati nel corso del consiglio comunale di mercoledi sera. Emergono però due dati politici interessanti, il primo è relativo ad una opposizione molto blanda, poco incisiva nelle “arringhe” contro il primo cittadino, nonostante alla vigilia tutto lasciava presagire ad un aspro confronto sui temi caldi che accompagnano Palazzo Mayer in queste settimane. Da Fdi presente solo Mario Santocchio, assente però nel momento in cui Pasquale Aliberti ha riferito sull’insediamento della commissione d’accesso. “Ho fatto tardi” si giustificherà. Ci ha provato il Partito Democratico, incalzando su Ex Copmes e dossier degli ispettori del Mef, per tutto il resto, si concorda che la sala consiliare “non è un’aula di Tribunale”. Insomma, i toni rissosi della decadenza sono stati accantonati, e questo non è detto sia un male. In aula è apparsa una maggioranza tranquilla, e chi si aspettava colpi di scena da quella fetta di consiglieri meno “alibertiani di ferro” è rimasto deluso. In realtà non è esattamente così, e l’assenza di Mimmo Casciello, voluta e non certo causale, è un chiaro segnale di ciò che accade, a cui va necessariamente abbinata la nascita del gruppo Identità Scafatese. Ciò non è indice di una maggioranza in crisi, ma espressione di mutati equilibri interni. Allo stato di fatto, e dopo la fase decadenza, la squadra di consiglieri alibertiani si potrebbe sintetizzare come unione di tante individualità diverse, o meglio, uno vale uno. Questo è un dato che va a rafforzare la giunta e soprattutto il primo cittadino. E sarebbe questo il motivo per cui Stefano Cirillo e Bruno Pagano, entrambi ad un passo dall’uscire fuori dalla squadra, hanno deciso, con Daniela Ugliano, di fare squadra (in foto).

pagano cirillo uglianoI tre avrebbero chiesto al sindaco meno tatticismi e più azione. Ed hanno capito che il messaggio per essere compreso ha bisogno di forza. Un segnale preciso, come a dire: ci siamo anche noi adesso. E diversamente da quello che è sembrato nell’aula consiliare, il gruppo non è di quelli accondiscendi a prescindere, e il loro voto non è scontato. Bravo è stato Aliberti quando ha capito che i tre “identici scafatesi” avevano intenzione di non votare il nuovo Statuto di Scafati Solidale, e dopo una trattativa con i suoi consiglieri ha deciso di ritirare l’argomento, salvando capra e cavoli, e no lasciando trasparire nessun malumore. Casciello invece si è auto sospeso dall’essere generale di truppa. Il consigliere di Cappella si definisce un “eremita politico” a dimostrazione del suo volontario isolamento. “In prima linea continuo ad esserlo nei confronti dei bisogni della Città. Un impegno quotidiano ed incessante che svolgo gratis, avendo rinunciato per mia volontà ad ogni indennità di carica, per l’amore smisurato che nutro verso città – le parole di Casciello – altra cosa invece, sono le dinamiche interne a questa maggioranza, a cui ho dimostrato con senso di maturità di saper accantonare ogni mia velleità personale, in favore dell’unità di una squadra. Primo di sette liste, il ruolo di Assessore l’avrei meritato prima di molti altri.  Un’amarezza, seppur profonda, che non farà mai però venir meno il mio sostegno, al programma Orgogliosi di Scafati”. Rassicura che non è una presa di distanza, ma dalle sue parole traspare certamente una delusione per come sono andate alcune dinamiche, soprattutto la rimodulazione della giunta, che lo ha lasciato fuori per la terza volta, e non solo, anche la distribuzione delle deleghe ai consiglieri comunali lo ha lasciato deluso. Il messaggio è chiaro, nessuna polemica politica, anche in virtù del delicato momento che vive l’amministrazione, ma da Cirillo, Pagano, Ugliano, Casciello e certamente qualcun altro ancora arriva la dimostrazione che qualcosa è cambiato. E il voto al Bilancio è vicino.