Di Adriano Falanga
Fatta la legge (forse) trovato l’inganno. La maggioranza insiste e pur di abbreviare i tempi avrebbe trovato il modo di accorciare i già risicati tempi per portare la decadenza a compimento entro metà dicembre, entro il quale sarà possibile per il sindaco ricandidarsi. La soluzione l’avrebbe trovata la consigliere Brigida Marra, chiedendo, e facendo approvare, l’inserimento di un emendamento al deliberato votato martedi sera. In sostanza, il testo chiarisce che il consiglio comunale dovrà essere convocato, in seduta straordinaria, entro dieci giorni dalla rinuncia del sindaco a rimuovere la causa dell’incompatibilità, successivamente saranno concessi ulteriori dieci giorni, dopodichè il primo cittadino può essere dichiarato decaduto. E ieri pomeriggio, alle 16:06 Aliberti ha protocollato la sua rinuncia a rimuovere il contenzioso specificando al consiglio comunale di “non avere intenzione di di produrre nessuno scritto, né ulteriori documenti e di rinunciare fin da adesso ad ogni effetto di legge, al termine dei 10 giorni (concessi dal comma 2, art. 69 del Decreto Legislativo 267/2000, ndr) al fine di formulare osservazioni e/o eliminare la sopravvenuta causa di incompatibilità. Da questo momento Coppola, secondo l’emendamento della Marra, deve convocare il consiglio entro dieci giorni. Così facendo, si rientra per un pelo nei termini dei due anni, sei mesi e un giorno.
Non è chiaro però se il tutto sia legalmente fattibile, il Tuel recita infatti che al sindaco vengono concessi dieci giorni per presentare le sue osservazioni, ma non è chiaro se questi debbano obbligatoriamente passare tutti. Insomma, Coppola deve o non deve aspettare l’intera decade oppure può già convocare l’assise se le motivazioni del sindaco arrivano prima dello scadere dei dieci giorni? Un quesito legale non per nulla trascurabile, perché da qui potrebbero innescarsi tutta una serie di ricorsi delle opposizioni, che potrebbero portare all’annullamento degli atti e al conseguenziale commissariamento. Altro jolly in mano alla maggioranza è la sfiducia a Pasquale Coppola. La sua rimozione porterebbe a sedere a capo dei consiglieri comunali l’attuale vice e capogruppo forzista Teresa Formisano. Chiaramente, la fedelissima del primo cittadino non esiterebbe a convocare immediatamente l’assise per bruciare i tempi e chiudere l’iter per la decadenza. Un’opzione che prende piede nel momento in cui dall’opposizione c’è il sostegno di Filippo Quartucci e Michele Raviotta. Occorre solo “recuperare” Roberto Barchiesi.