Di Adriano Falanga
Villa Comunale abbandonata, ancora una volta gli scafatesi gridano aiuto. Lo storico giardino botanico, annoverato tra i più prestigiosi di Italia, ereditato dalla storica famiglia Wenner, versa in condizioni poco dignitose per il suo prestigio. Ed è inutile girarci attorno, la causa è semplicemente una: assenza di un solo euro di investimento. La Villa Comunale non gode di un vero progetto di manutenzione ordinaria e straordinaria, come non è mai rientrata nei fondi Piu Europa per la sua valorizzazione. Eppure gli scafatesi la amano, e rimpiangono quotidianamente l’antico polmone verde, centro di aggregazione di intere generazioni di scafatesi. “Queste foto parlano chiaro. Attualmente la villa comunale, polmone verde cittadino, non riceve né una manutenzione ordinaria né tantomeno straordinaria. È auspicabile che, con la Primavera ormai dietro la porta, insieme alla Natura, si sveglino anche i nostri amministratori, di maggioranza e opposizione, e trovino concordemente quel minimo di risorse necessarie per ridare un po' di decoro alla villa. Sarebbe un atto di rispetto per Scafati e gli Scafatesi” scrive Antonio sul gruppo Facebook “Sei di Scafati Se”, accompagnando le ultime foto del parco da lui scattate. Difficile, se non impossibile, dargli torto. “Metteremo in campo una programmazione periodica di manutenzione del Parco, in collaborazione con l’Acse e saranno effettuati maggiori controlli con la presenza dei Vigili Urbani. Per rendere la Villa più vivibile il nostro impegno c’è, ora però abbiamo bisogno anche del supporto di quanti ogni giorno frequentano la Villa Comunale” così Pasquale Aliberti nel Luglio dell’anno scorso. Nulla è però e cambiato. Non meglio vanno le cose al parco giochi della pista ciclabile, la cattedrale nel deserto costata due milioni di euro. Anche qui l’erba è cresciuta alta, e i bambini giocano tra assi di legno divelte, topi, e rifiuti sparsi. Il punto non è effettuare una pulizia dell’area, ma la sua periodicità costante, impossibile perché Scafati non ha un vero ed attrezzato settore autonomo dedito alla Manutenzione, ma tutto passa per appalti ed affidamenti esterni. E da un paio di mesi, non esiste più neanche l’assessorato alla Manutenzione, revocato dal primo cittadino a Raffaele Sicignano.
VERDE PUBBLICO ORFANO DEL BANDO DI GARA PER LA MANUTENZIONE
Dopo due anni dalla scadenza, la città di Scafati attende ancora il nuovo bando per la manutenzione del verde pubblico. Approvato però a gennaio scorso il capitolato d’appalto: un affare da 450 mila euro. Ad approntare il capitolato che predispone di fatto la gara pubblica, l’ex responsabile dell’ufficio Ambiente, ingegnere Nicola Fienga, oggi a capo dell’Urbanistica. A Scafati non esiste di fatto un ufficio strutturato per la manutenzione pubblica, dalle buche stradali al verde pubblico, dalla manutenzione degli uffici alla nuova fontana di via Nazionale, ogni volta che si ha bisogno di intervento di manutenzione o riparazione, bisogna ricorrere ad aziende esterne. Lo stesso vale anche per la pulizia e sanificazione dei bagni della Villa Comunale. Il verde pubblico a Scafati è diviso in due, un settore riservato alle essenze erboree dislocate sul territorio, un altro settore per la sola Villa Comunale, Palazzo Mayer (sede del Comune) e piazza Garibaldi. Sarà di appena tre mesi la gara d’appalto per gli oltre 1500 arbusti ed alberi situati in città, importo complessivo stimato per questi tre mesi è di 91.073 euro. Appalto annuale invece per i giardini della Villa, del palazzo comunale e di piazza Garibaldi. Importo complessivo stimato in 93.330 euro, e comprende, oltre alla manutenzione ordinaria e straordinaria, anche la gestione degli impianti di irrigazione e la regolare manutenzione del parco giochi bambini e delle panchine. La Villa comunale è finita al centro delle polemiche per il grave stato di manutenzione in cui versa, nonostante l’amministrazione abbia provveduto a concedere proroghe al servizio, in attesa di nuovo bando. Il bando è scaduto l’11 aprile 2014, a vincerlo due anni prima un’azienda di Melito di Napoli “La Botanica sas” per un importo di circa 50 mila euro annui. Da allora sono state concesse proroghe, l’ultima è stata affidata con determina 454 del 30.10.2015, avente scadenza al 31 dicembre 2015. Due mesi per un importo di 6.755 euro oltre iva. Un qualcosa come circa 3400 euro al mese. Nel frattempo, diventa un affare complicato anche la semplice rimozione delle foglie secche dalle aiuole della Villa. Doveva pensarci l’Acse, secondo la volontà del primo cittadino. Evidentemente o le foglie sono tante, o l’Acse ci pensa poco.