Di Adriano Falanga
La Provincia vende parte dei locali dell’ex liceo scientifico, nel mentre l’attuale sede di via Niglio ha una carenza d’aule. Per poterlo fare, l’ente guidato dal sindaco di Sarno Giuseppe Canfora ha bisogno di una variante della destinazione d’uso, che deve essere approvata dal consiglio comunale. La maggioranza è propensa a votare contro, in quanto, raccontano i consiglieri alibertiani, non si vuole prestare il fianco ad una speculazione immobiliare di natura privata. E questo perché nel secondo e terzo piano dello stabile non sorgeranno uffici pubblici, bensì uffici privati. Tra i contrari anche l’indipendente Pasquale Vitiello: “Avrei votato a favore nel momento in cui la provincia si fosse impegnata a farne uffici pubblici, o anche vendere a privati, ma dietro la garanzia di reinvestire i soldi in entrata nella costruzione di nuove aule del liceo Caccioppoli, che vie uno stato di disagio da diversi anni oramai”. Riportare gli studenti in quello stabile, che ha ospitato i liceali scafatesi degli anni 80 e primi anni 90, non è però possibile, in quanto la struttura non è più idonea per quell’uso. La struttura abbandonata da anni, è situata in via Martiri D’Ungheria, traversa Silvio Pellico. Fu realizzata alla fine degli anni settanta e consta in un seminterrato, piano rialzato, primo, secondo e terzo piano. Con il piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari 2015-2017, la Provincia decide di vendere il secondo e terzo piano, dopo che un privato (pare uno studio professionale scafatese) ha formulato una proposta d’acquisto. Il valore di ogni singolo piano è stimato in soli 200 mila euro (non si conosce però l’offerta d’acquisto) ed è composto da due appartamenti più terrazzi ognuno dei quali pari a circa 140 mq di superficie. Un totale di 560 mq, da cui, volendo, potrebbero ricavarsi dieci studi professionali da 56 mq cadauno. Non male, per chi compra. Attualmente lo stabile deve essere ristrutturato. Per l’affitto dell’attuale succursale in via Sant’Antonio Abate vengono sborsati quasi 90 mila euro l’anno. Non male anche questa volta, per chi fitta. Il primo piano dello stabile dovrebbe restare in carico alla Provincia, per trasferirci il Centro per L’Impiego, attualmente ospitato in locali privati in via Terza e per i quali il Comune di Scafati paga da anni un affitto di 52 mila euro annuali. Una somma non dovuta perché a carico della Provincia, e sulla quale nessuno protesta.