Di Adriano Falanga
Pasquale Vitiello non sarà più presidente della Commissione Urbanistica. Il pidiellino eletto in maggioranza, con Pasquale Coppola è stato da tempo messo fuori squadra dai suoi colleghi. Questo in virtù delle diverse posizioni politiche assunte nelle diverse competizioni elettorali svolte negli ultimi anni. Dalle europee alle provinciali, arrivando alle regionali, sia Coppola che Vitiello hanno sostenuto forze politiche diverse da Forza Italia, non solo, entrambi hanno avuto una candidatura, il primo alle regionali, il secondo alle provinciali, tutte in lista Ncd. Furono messi fuori anche a seguito delle continue posizioni assunte in contrasto con la loro maggioranza, e nonostante i voti in aula erano quasi sempre allineati, il loro “gioco forza” fu ritenuto dannoso per l’unità della squadra. Dovrebbe tenersi oggi una conferenza dei capigruppo chiesta da 11 consiglieri di maggioranza, per ridefinire le nuove commissioni consiliari “alla luce dei nuovi equilibri politici”, si legge nella convocazione. Del resto, il regolamento è chiaro, su 8 commissioni permanenti 7 devono essere presiedute da un consigliere di maggioranza, e Vitiello, nonostante sia stato eletto con gli alibertiani, è oggi di fatto fuori squadra. Dal canto suo Pasquale Vitiello non si scompone, però manda a dire: “non ho problemi, qualora mi fosse chiesto, a rimettere la presidenza della commissione urbanistica. Però, se il concetto di estromissione dalla maggioranza vale per me allo stesso modo deve valere per la minoranza”. Perché se è vero che Vitiello oggi vota con l’opposizione, è anche vero che due componenti eletti in minoranza: Michele Raviotta e Filippo Quartucci, sono di fatto vicini alla maggioranza, se non addirittura entrati a pieno titolo, essendo stati anche ben disposti a dimettersi per concedere il terzo mandato al primo cittadino. “Aliberti ed i suoi sodali, possono considerarmi della minoranza solo quando considerano Raviotta e Quartucci della maggioranza e solo dopo riequilibrare le commissioni. Diversamente è l'ennesimo imbroglio”. Perplessità dal gruppo Fdi: “rimaniamo atterriti da convocazioni di conferenze di Capigruppo, che hanno il sapore della "resa dei conti" verso chi ha avuto una posizione critica nella maggioranza, nel rispetto della legge e delle istituzioni e chi invece, si è supinamente sottoposto alle volontà del Capo, esponendosi a problematiche giudiziarie in corso e quindi deve avere la dovuta ricompensa politica” scrivono Cristoforo Salvati e Mario Santocchio. I due, stanno portando avanti lo “sciopero” dalle commissioni, rifiutandosi di prenderne parte dopo gli avvisi di garanzia ricevuti dal primo cittadino assieme a suoi collaboratori, a seguito di indagini condotte dalla DIA di Salerno.