Scafati. La denuncia: "Esiste un via vai incontrollato di stranieri. Chi li controlla?" - Le Cronache
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Scafati. La denuncia: “Esiste un via vai incontrollato di stranieri. Chi li controlla?”

Scafati. La denuncia: “Esiste un via vai incontrollato di stranieri. Chi li controlla?”

Di Adriano Falanga

<<Gentile redazione, mi permetto di segnalarvi, a seguito del vostro apprezzato lavoro sulla presenza di presunti terroristi o fiancheggiatori sul territorio scafatese, che in località via Poggiomarino e via Berdardinetti, o meglio contrada Sant’Antonio Vecchio, la sera e fino notte tarda è un continuo via vai di immigrati>>. Questo il testo di una email di un residente, che chiameremo Renato, denunciante una situazione difficile in periferia scafatese. <<Il punto non è la presenza degli stranieri, ad occhio tutti magrebini, e neanche il casino che fanno quando si ubriacano – spiega Renato – bensì il loro numero. Sono tantissimi, troppi e continuamente noto volti nuovi. Un via vai che non viene controllato e dopo i vostri articoli mi sono allarmato ancora di più>>. Cronache (richiamato anche da altre testate) ha non solo svelato l’esistenza di due indagati marocchini per terrorismo, ma anche descritto il “sistema” delle residenze e sub affitti al nero che oltre a danneggiare l’erario, aprono pericolose falle sul controllo ufficiale dei flussi migratori. Non è forse un caso, se i fratelli Bakhada, sono risultati entrambi senza fissa dimora, seppur da tempo domiciliati in via Conte a San Pietro. Uno in possesso di permesso di soggiorno rilasciato dalla questura di Cosenza, l’altro senza documenti, e per il quale è scattato il foglio di via. Il sistema è semplice, un immigrato con requisiti a norma di legge ottiene la residenza e stipula contratto di affitto, poi sub affitta al nero a suoi connazionali. Ed è in questo meccanismo che spesso possono trovare copertura o appoggio logistico eventuali fondamentalisti vicino a cellule jihadiste. A Scafati sembra esserci un via vai concentrato in precise aree periferiche, soprattutto presso immobili non idonei ad essere abitati. Uno stabile del genere può fruttare centinaia di euro al mese, quando in realtà dovrebbe solo essere demolito.