Di Adriano Falanga
Arriva il riscontro di Pasquale Coppola, e come prevedibile, continua a sostenere di essersi mosso secondo statuto e regolamenti. Sembra sfumare definitivamente la decadenza, perché seppure fosse sollevata l’incompatibilità il 17 novembre, l’iter previsto dal Tuel non riuscirebbe a concludersi entro metà dicembre, termine ultimo per la terza ricandidatura di Pasquale Aliberti. Arriva alla fine il lungo tira e molla istituzionale nato attorno al procedimento sulla decadenza. Il presidente del consiglio comunale ha scritto una lunga nota ai consiglieri comunali in cui ha chiarito la sua posizione. “Ho agito sempre secondo lo Statuto – scrive Coppola nella nota inviata per conoscenza anche al Prefetto – in considerazione anche che non è mai pervenuto allo scrivente richiesta di convocazione d’urgenza”. In breve, la maggioranza avrebbe chiesto l’urgenza solo sui giornali, ma mai l’avrebbe sollecitata secondo quanto prescrive lo Statuto. “Non riesco a spiegarmi quindi le comunicazioni inerenti questi argomenti (ospedale e Pip, ndr) che comunque sono pervenute dopo la convocazione del Consiglio e senza alcuna spiegazione sui motivi d’urgenza”. L’urgenza sembra essere nata dopo, quando ci si è accorti che il 17 novembre (ma pare anche la stessa data del 3) era troppo tardi per completare l’iter sulla decadenza in tempo utile (al primo cittadino). “Rammaricato di quanto viene raccontato ed ironizzato su una mia presunta irregolarità o irresponsabilità, sono fiducioso e sicuro di aver ottemperato agli obblighi istituzionali” conclude il presidente dell’assise. “Va dato atto a Coppola che sta rispettando la legge e lo statuto quindi no ad indebite pressioni sul Presidente – è il commento di Mario Santocchio – La verità è che il Sindaco per conservare il potere è disposto a tutto. E’ scandaloso che la priorità non è la risoluzione dei problemi della città ma la sua decadenza”.