Di Adriano Falanga
“La consigliera vive in una palazzina del tutto abusiva, e abusive sono le abitazioni del padre. Per un avvocato che parla tanto di legalità è una vera vergogna”. E’ tempo di abusi, pare, anche per Brigida Marra. Il “corvo” questa volta ha gracchiato all’indirizzo della consigliera di maggioranza, vera “pasionaria” alibertiana. Oltre ai presunti abusi, si parla anche di favoritismi nei riguardi di un legale vicino alla consigliera forzista per ottenere incarichi dal settore Contenzioso. La missiva è arrivata al protocollo di Palazzo Mayer a firma di Angelo Matrone, consigliere di Fratelli D’Italia. O meglio, sarebbe indicato il suo nome ma senza nessuna firma. Scontata e immediata la smentita di Matrone: “Davvero si è toccato il fondo. Non ho mai presentato denuncia contro l’avvocato Marra e i suoi familiari, ma anzi, prendo anche le distanze da questo modo di agire, vile e meschino – poi ammonisce – c’è bisogno di un momento di riflessione a Scafati, il clima è troppo pesante”. Come per gli altri consiglieri comunali vittime del Corvo, le missive raccontano di presunti abusi edilizi. A finire per primo nel vortice degli esposti anonimi il presidente del consiglio comunale Pasquale Coppola, che ha di fatto ricevuto più ispezioni ad opera della Polizia Municipale. Il primo cittadino Pasquale Aliberti, seppur condannando questo modo di agire, chiese però al capo dell’assise di fare chiarezza sul contenuto delle missive. Invito raccolto dall’interessato, che ha raccontato di un’ordinanza di demolizione per alcune strutture abusive nell’abitazione. Opere però fatte dai genitori prima che gli donassero l’immobile, e che non furono evidenziate quando fu trascritto l’atto notarile. Ad ogni modo, c’è un’indagine dei caschi bianchi in corso. Lo stesso invito a chiarire viene elevato questa volta da Mario Santocchio: “Si predica bene e razzola male, Scafati ha bisogno di voltare pagina quanto prima, stiamo vivendo una stagione d’arretramento. Ho già condannato questo modo di agire, che non condividerò mai, però invito la Marra a chiarire anche il contenuto”. Più moderata la posizione di Margherita Rinaldi: “Continuiamo a condannare chiunque usi questi mezzi per diffamare o offendere l’avversario politico. Noi ci mettiamo sempre la faccia e siamo distanti da chi usa l’anonimato. Dal Pd ferma condanna per ogni lettera anonima, e lo stesso vale anche per i manifesti senza firma apparsi in città diversi giorni fa”. Detto ciò, la segretaria del locale circolo del Pd ribadisce: “Le nostre motivazioni contro questa maggioranza sono politiche. Noi contestiamo i fallimenti dell’azione amministrativa, e mai scenderemo in contenuti personali che esulano dall’attività politica”. La missiva, sulla stessa falsariga delle precedenti spedite ad altri esponenti politici, è indirizzata oltre che al sindaco e al comando dei Vigili Urbani, anche al Prefetto e al Pubblico Ministero della Direzione Investigativa Antimafia Vincenzo Montemurro.
MARRA: “VADO AVANTI, FORTE DELLA MIA SERIETA’, CORRETTEZZA E LEGALITA'”
Smentisce categoricamente ogni rigo della lettera Brigida Marra, pronta ad aprire le porte di casa sua a chiunque abbia dei dubbi sulla regolarità della stessa. “Avrei potuto evitare giuridicamente di rispondere alla domanda che mi viene rivolta in quanto, proveniente da una persona ignota avendo colui che l’avrebbe sottoscritta disconosciuto la firma. Ma io vado oltre, forte della mia serietà, correttezza e legalità – spiega il legale, consigliere di maggioranza e fedelissima del primo cittadino – Ho due abitazioni, una cointestata con mio marito la nostra prima residenza familiare a Fisciano e sulla quale paghiamo un mutuo da dieci anni e l’altra, mi è stata donata dai miei genitori. Entrambe sono state realizzate conformemente al titolo edilizio rilasciato, frutto di una vita di lavoro di mio padre”. Non si risparmia una stoccata la forzista: “Preciso che non pendono ordinanze di demolizione sulle stesse, sarebbe stato grave non averne conoscenza in quanto titolare. Come al contrario è avvenuto per qualcuno”. E quel qualcuno non può che essere Pasquale Coppola, presidente del consiglio comunale. “Guarda caso la lettera è stata protocollata il 18 novembre, il giorno dopo il consiglio comunale”. Seduta consiliare nella quale la consigliera si rese protagonista della “difesa d’ufficio” del sindaco, impossibilitato a parlare, come da regolamento, sulla questione decadenza. La stessa Marra che ha presentato l’emendamento che le opposizioni contestano, in quanto abbrevia i tempi per la convocazione della prossima seduta consiliare, in deroga ai dieci giorni che la legge impone. “Quando si è stati educati al rispetto delle leggi e delle persone a prescindere dal loro status sociale si diventa persone come me che, anziché rincorrere gli avversari politici con le denunce anonime provano ad occuparsi delle tante persone in difficoltà le quali, si aspettano risposte serie dalla politica che sta diventando al contrario sempre di più una pagliacciata” la conclusione.