Di Adriano Falanga
“Oggi, con una nota abbiamo sollecitato risposte da chi di competenza. Inutile scaricare sul sindaco ogni problema, non ho il potere di far chiudere una fabbrica e mettere catene, altrimenti sarei un delinquente: io faccio il sindaco”. Pasquale Aliberti interviene così sulla vicenda Helios, l’azienda che stocca e lavora rifiuti speciali e non in area Pip. Da queste parti l’aria è irrespirabile e i residenti sono sul piede di guerra. Non solo, è forte anche l’allarme percolato che fuoriesce con una certa frequenza dai compattatori in sosta, in attesa di conferire. Si chiede con insistenza di verificare il tipo di rifiuto che effettivamente viene lavorato nell’opificio, e la causa dell’insopportabile puzza, che si avverte, nelle serate di caldo estivo, anche a km di distanza. “L’ambiente è qualcosa di sacro in una Città che già soffre per l’inquinamento del Fiume Sarno, del Canale S. Tommaso e dei suoi affluenti. Mantenere alta l’attenzione è dovere morale di un Sindaco – continua Aliberti – Per questo, oltre alle varie denunce alla Procura della Repubblica, ci siamo attivati già da tempo a segnalare la situazione della Helios, attivando tutti gli enti e le autorità preposti ad effettuare i dovuti controlli e ad intervenire perché anche quest’anno e maggiormente con il caldo alcune dinamiche diventano insopportabili”. E spunta fuori una diffida che la Regione Campania avrebbe fatto alla Helios nel maggio scorso. Il comune di Scafati chiede pertanto l’esito delle verifiche. Risulta invece l’autorizzazione regionale ad ampliare l’attività della Helios di altri 3.170 mq. E’ il decreto dirigenziale della Regione Campania n.94 del 27.04.2015 che autorizza la proprietà ad ampliare la propria attività, da qui la maggiore affluenza di rifiuti, ergo, di puzza. “In data 24/02/2015, prot. 0127492, l’U.O.D. Autorizzazioni Ambientali e Rifiuti Salerno ha comunicato alla Provincia di Salerno ed al Comune di Scafati le risultanze delle indagini effettuate – si legge nel decreto regionale – gli Enti sopra citati non hanno fatto pervenire alcuna osservazione nel termine della nota di cui sopra”. Sapeva Palazzo Mayer quindi, sapeva l’ufficio Ambiente di quella richiesta di ampliamento dell’attività, con un maggior volume di rifiuti da stoccare e lavorare, e nessuna opposizione è stata posta. E’ pur vero che le autorizzazioni sono sovracomunali, ma l’ente locale è chiamato ad esprimere pareri in materia. E chi tace, acconsente. Ad ogni modo, la stessa autorizzazione pone anche delle precisazioni alla Helios: “i rifiuti dovranno essere trattati e recuperati senza pericolo per la salute dell’uomo e senza usare procedimenti o metodi che potrebbero recare pregiudizio all’ambiente ed in particolare: senza determinare rischi per l’acqua, l’aria, il suolo, nonché per la fauna e la flora; senza causare inconvenienti da rumori o da odori; senza danneggiare il paesaggio”.
Appare quindi indiscutibile che uno di questi parametri è puntualmente disatteso, essendo l’aria irrespirabile per centinaia di metri. Intanto i residenti non calano l’attenzione, e continuano a incontrarsi per decidere assieme le azioni da mettere in campo. “Basta con i proclami, vogliamo capire se questa azienda può davvero insistere su questo territorio e soprattutto cosa viene stoccato e perché genera la classica puzza di spazzatura in decomposizione- spiega una signora di via Ferraris – e la spazzatura in decomposizione produce percolato”. Lunedi sera un gruppo di residenti riuniti in assemblea, ha chiamato i carabinieri per l’ennesima segnalazione. La pattuglia inviata dalla locale Tenenza, è intervenuta e pare abbia relazionato al Tenente Saverio Cappelluti dell’effettiva puzza proveniente dal sito industriale. Sul piede di guerra anche le forze politiche di opposizione, che cavalcano la protesta. “Chiediamo che l’amministrazione comunale smetta colpevolmente di tacere sulla vicenda e non solo discuta della vicenda all’interno del prossimo consiglio comunale, ma che si prenda la responsabilità di ascoltare le cittadine e i cittadini residenti in quell’area che hanno il diritto a difendere la propria vita e il proprio quartiere”. Così in una nota stampa congiunta le sigle associative e politiche: Anpi, Act, Scafati Arancione, Uds, Pd, Gd, Sostiene Scafati. “E’ necessario inoltre che l’amministrazione metta in campo politiche di contrasto contro chi inquina, sversa e devasta i nostri territori. La Campania da terra di “biocidio” deve tornare per noi ad essere “Campania Felix”: difendere la vita e la terra sono per noi prioritari per costruire futuro in queste terre. A partire da Scafati che è la nostra città” l’appello. non meno forti le parole degli attivisti cinque stelle di Scafati in Movimento: “La smetta il sindaco con le chiacchiere il sito di stoccaggio è in via Galileo Ferraris grazie al placet politico di Aliberti e Paolino, si assumano le loro responsabilità davanti a tutti i malati di tumore che si ammaleranno, si assumano le responsabilità davanti al popolo scafatese e abbiano almeno la decenza di restare in silenzio le parole del sindaco sanno di presa in giro, non poteva non sapere come la moglie che sapeva benissimo cosa accadeva, le autorizzazioni sono state rilasciate in piena campagna elettorale e sappiamo bene come funziona la politica e quanto costa il silenzio a noi cittadini”.