Scafati. Fdi: "Ecco dove e perchè Aliberti ha fallito" - Le Cronache
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Scafati. Fdi: “Ecco dove e perchè Aliberti ha fallito”

Scafati. Fdi: “Ecco dove e perchè Aliberti ha fallito”

Di Adriano Falanga

“Noi autonomi dalla sinistra, ma se troviamo una convergenza di programmi con il Pd siamo disponibili a confrontarci, fermo restando la nostra identità di centrodestra”. Una coalizione di unità programmatica la chiamano i rappresentanti di Fratelli D’Italia, anche se la chiave di lettura potrebbe essere “uniti contro Aliberti”.  L’hanno chiamata “operazione verità”, la conferenza stampa con cui il direttivo e il gruppo consiliare di Fratelli D’Italia hanno voluto fare un punto, il loro, sulla situazione politico amministrativa della città. Al tavolo presenti il capogruppo Cristoforo Salvati con l’altro consigliere Mario Santocchio, il portavoce Alessandro Arpaia e il suo vice Paolo Attianese. Assente il terzo eletto, Angelo Matrone. “Con lui stiamo ragionando” spiega Arpaia, mostrandosi ottimista di trovare un punto di incontro con il consigliere “ribelle”. Matrone segnali distensivi li ha già mandati del resto, condividendo la non partecipazione all’ultimo consiglio comunale e facendo sapere che sulla decadenza “sarà guerra ad Aliberti”. Il portavoce spiega subito che: “in questi giorni tutti i nodi stanno venendo al pettine, è l’epilogo di questa farsa”. Arpaia immagina una città non normale, ma “speciale, dove la pista ciclabile sia efficiente, la viabilità regolare, rispettosa della legalità e moralità” e anticipa quello che poi diranno i suoi colleghi consiglieri “puntiamo alla costruzione di un gruppo che possa dialogare anche con le forze sane dell’opposizione, siamo disposti a ragionare con quella parte di sinistra pulita, giovane ma lontana dai palazzinari”. A snocciolare dettagli è Mario Santocchio: “al consiglio del 12 ottobre non abbiamo partecipato perché riteniamo che la bocciatura del Puc debba essere approfondita in un consiglio monotematico, e non con una semplice presa d’atto, come hanno dichiarato. Aliberti e l’architetto Anna Mesolella hanno benedetto 12 aree su cui edificare 750 appartamenti, in contrasto con la normativa provinciale. A via Della Resistenza hanno previsto 150 appartamenti in un’area di un sostenitore e finanziatore di Aliberti – accusa Santocchio – la città deve sapere che dal 22 novembre ritorna in vigore il Piano Regolatore Generale, cadendo le clausole di salvaguardia”. Sceglie anche di dire la sua sulla questione Consorzio Investiture Futuro e centro commerciale in via Cavallaro. “Aliberti non chiarisce queli siano le violazioni contestate dalla Provincia, ma continua a sostenere che il problema sarebbe il centro commerciale. Ma cosa c’entra? Il Consorzio segue una diversa pratica, proponendo il modello di trasformazione urbana dove il privato copre i costi di urbanizzazione, e c’è un iter giudiziario in corso. La Mesolella deve essere revocata dall’incarico e il servizio affidato tramite una gara. Inutile sostenere che fu nominata dall’amministrazione Bottoni, perchè se confrontiamo i due Puc capiremo bene chi ci guadagna oggi. Sia il Consorzio che la Expom – continua come un fiume in piena Santocchio – hanno presentato una conferenza dei servizi. La Expom venne bocciata ma la Mesolella nel Puc ha recepito solo le sue motivazioni”. Sul Pip, prosegue Santocchio: “siamo favorevoli alla convenzione con l’ex Agroinvest (oggi Agenzia Servizi per la Valle del Sarno) ma non per due mesi come Aliberti propone, usandola come ricatto politico verso il Pd, ma con una durata almeno biennale”. Sul Polo Scolastico è ancora Santocchio a parlare a nome dei colleghi: “Un altro fallimento, i progettisti sono personaggi chiacchierati e il loro progetto non poteva essere realizzato perché in contrasto con il Prg sulla distanza dal fiume. Per stare sotto la soglia limite hanno dichiarato che il Rio Sguazzatoio non è un fiume”. Accuse per l’Ospedale: “La Paolino in cinque anni in Regione o è stata incapace, oppure ha chiesto altro”. Sul piano viario solidarietà ai commercianti, secondo Fdi messi l’uno contro l’altro dall’amministrazione. Sui fondi Più Europa: “spesi 36 milioni di euro e non è stato centrato un solo obiettivo. Nessun problema della città è stato risolto, anzi”.