Di Adriano Falanga
Sono l’1:13 di notte quando il Presidente del consiglio comunale Pasquale Coppola dichiara ufficialmente aperto il procedimento che porterà Pasquale Aliberti alla decadenza. E’ ora corsa contro il tempo per concludere tutto entro il 16 dicembre. Un minuto di silenzio in ricordo delle vittime di Parigi, inizia cosi il consiglio comunale. Molti gli spettatori, tre gli argomenti all’ordine del giorno: ospedale Scarlatto, area Pip e decadenza del sindaco. Subito il subentro di Michele Grimaldi al dimissionario capogruppo PD Vittorio D’Alessandro. Fin dalle prime battute appare evidente il clima teso tra le forze politiche, scintille tra il presidente del consiglio comunale Pasquale Coppola e il primo cittadino Pasquale Aliberti. In extremis la maggioranza porta in aula una mozione che impegna il consiglio comunale a ricorrere contro la legge appena approvata in Regione sul nuovo assetto del servizio idrico. Aliberti invoca l’unanimità appellandosi alla battaglia bipartisan: “con questa legge saremo completamente tagliati fuori dalla gestione, la Regione ha centralizzato il servizio idrico. Io sono vicino alle posizioni di comitati civici e m5s”. Dall’opposizione viene chiesto di poter prima conoscere i contenuti della legge appena approvata. Il neo entrato Michele Grimaldi ricorda all’amministrazione la sua astensione quando furono approvate le tariffe delle tanto contestate partite pregresse ante 2012. Alla votazione la mozione passa tra l’ astensione compatta dell’opposizione a cui si aggiungono anche Pasquale Coppola e Pasquale Vitiello. Sarà il voto a favore di sindaco e Michele Raviotta ad approvare la mozione.
Prima di passare a discutere di ospedale Scarlato tra le fila della maggioranza è un improvso via vai dentro e fuori la sala consiliare. Si scoprirà che all’esterno ci sono gli assenti Roberto Barchiesi e Pasquale De Quattro, notoriamente contrari alla decadenza. Saranno gli assessori Nicola Acanfora e Raffaele Sicignano a fare da mediatori. Entrerà il solo De Quattro, sembra dopo l’intervento del vicesindaco Giancarlo Fele. Passando all’ospedale è l’ex sindaco Nicola Pesce a lanciare un appello forte: “la città ha sbagliato a non reagire quando fu chiuso nel 2010, oggi non otterremo nulla se non diamo una forte risposta chiamando anche i cittadini, fino ad arrivare ad occupare la struttura. Dobbiamo chiedere ai cittadini di scendere in piazza e non rivolgersi a Caldoro prima e De Luca oggi”. Il deliberato nasce da “un fatto nuovo, quale il falso ideologico contestato all’ex commissario ASL Maurizio Bortoletti che dichiarò in cinque minuti i tempi di percorrenza da Scafati per Nocera Inferiore” spiega il consigliere Brigida Marra, autore della querela e delegata alla Sanità. Da qui la richiesta di modifica del Piano attuativo aziendale redatto da Bortoletti e di conseguenza l’adeguamento del decreto 49, riportando Scafati nella rete d’emergenza con l’immediata apertura del Pronto Soccorso. Dalla minoranza Mario Santocchio ribatte: “se Bortoletti ha sbagliato pagherà” poi polemizza con il consigliere regionale Monica Paolino, pure presente in sala, accusandola di non aver affrontato degnamente il tema quando nel primo mandato era in maggioranza e componente della commissione Sanità regionale. Aliberti: “bisogna aprire un ragionamento con il presidente della Regione, è lui il nostro interlocutore. Il decreto 49 è nato su un falso presupposto”. Il sindaco ricorda anche che esistono atti che predispongono l’apertura del punto di primo intervento, ad oggi ancora non del tutto strutturato cosi come stabilito e che permetterà, nel frattempo “la stabilizzazione dei casi più gravi e la predisposizione per il trasferimento nel più vicino pronto soccorso”.
Presente in sala il direttore sanitario del nosocomio cittadino Aristide Tortora. “Comunico ufficialmente che ci sarà una ristrutturazione dei locali della cardiologia. Abbiamo poi già firmato un verbale che stabilisce la gestione della Broncopneumologia alla direzione sanitaria di Scafati e non più a quella di Nocera Inferiore – così il dirigente dello Scarlato che poi ironizza – ogni giorno anche io mando le mie benedizioni a Bortoletti per quei famosi cinque minuti”. Infine, Tortora ricorda il suo impegno per l’organizzazione del primo intervento, così come stabilisce un decreto della giunta regionale. “Oggi il primo intervento esistente non è conforme a quanto stabilito, da qui la mia richiesta di adeguamento – infine sul decreto 49 – l’invito è di uscire dagli steccati politici”. Non manca una forte polemica che Tortora lancia all’indirizzo di Bortoletti : “non si poteva riformare la sanità in provincia di Salerno mettendo a capo un commissario che festeggia la chiusura dello Scarlato”. Alla fine l’aula vota all’unanimita il deliberato.