Di Adriano Falanga
Contributi “Una Tantum”, montano le polemiche sul sussidio che Scafati Solidale concede annualmente. Non sono chiare le modalità di ammissione al sussidio, ne i requisiti, e soprattutto non si capisce se sulla concessione c’è una discrezionalità del Consiglio di Amministrazione dell’istituzione pubblica che gestisce le politiche sociali. Con la determina dirigenziale n. 43 del 24 agosto il settore servizi sociali ha disposto l’erogazione di un contributo “una tantum” pari a 3600 euro a 12 famiglie su 16 facenti richiesta. A chiedere chiarezza è Scafati in Movimento: “Innanzitutto ci chiediamo come sia possibile che su una popolazione di circa 60 mila abitanti, solo 16 famiglie abbiano partecipato alla richiesta del contributo. Il secondo quesito che ci preme sottolineare è l’anonimato della determina: in essa non sono specificati né i nomi delle 12 famiglie ammesse al contributo né quelle delle 4 famiglie escluse – spiegano gli attivisti – Inoltre benché nella determina viene dichiarata la somma totale del contributo, non viene specificato come essa sarà ripartita”.
A fare chiarezza Luca Celiberti, componente del Cda e portavoce di Scafati Solidale. Celiberti definisce strumentali e “pericolose” le polemiche degli attivisti, anche se appaiono più come una richiesta di trasparenza che di polemica. Tira fuori le carte: “questo è il modulo per accedere all’una Tantum – spiega – trattasi di normali azioni appartenenti ai servizi sociali in itinere tutto l’anno e non di un bando, così come diffuso”. Il contributo viene erogato non certo a discrezione dei servizi sociali, ma sulla base di precisi requisiti: spese eccezionali per calamità naturali, spese eccezionali per gravi problemi sanitari non coperti dal servizio sanitario nazionale (tipo spese di viaggio, ndr) il venir meno di un congiunto, abbandono o carcere, difficoltà alloggiative gravi in presenza di minori o disabili. Oltre ad un Isee non superiore ai 5 mila euro. “A decidere l’ammissibilità è la dottoressa Carmela Pauciulo, responsabile dei servizi sociali, che certifica i requisiti, andando personalmente a constatare lo stato di disagio – prosegue ancora Celiberti – Aggiungo e preciso che la somma erogata è addirittura un residuo dell’annualità 2014. Va detto quindi che per coloro che ritengono, purtroppo, di essere in possesso di tali requisiti sono nella piena facoltà di richiedere, presso l’apposito ufficio, l’elargizione del contributo a sostegno del loro disagio, poiché l’intero fondo per un ammontare di 10 mila euro dell’annualità 2015 è pienamente disponibile. Anzi il rammarico, forse, è non poter fare di più, ponendo a garanzia una maggiore risorsa a questo fondo”. Il modulo è disponibile presso la Scafati Solidale, in via Berlinguer, nei pressi del Centro Plaza.