Di Adriano Falanga
Consiglieri comunali che non pagano le tasse, parte l’esposto alla Corte Dei Conti, presentato da Scafati Arancione. La denuncia dei furbetti è stata sollevata durante l’ultimo consiglio comunale dal sindaco Pasquale Aliberti: “La cosa inaudita è che pignoriamo la pensione dei vecchietti e lasciamo che un amministratore che non ha mai pagato imposta sulla spazzatura venga in consiglio comunale a fare il moralizzatore”. Ma la lista è piuttosto nutrita e bipartisan, interessando esponenti di entrambi gli schieramenti consiliari, finanche a toccare un assessore. Secondo Pasquale Aliberti non si tratterebbe di un dossieraggio: “Ricatti? Si tratta di fatti di grave illegalità di cui preferisco non occuparmi affinché non si possa dire che il sindaco vessa qualcuno” ha specificato, però il documento è stato preparato dal ragioniere capo Giacomo Cacchione proprio su richiesta ufficiale del primo cittadino, in data 26 maggio. “In ordine alla necessità di porre in campo tutti le azioni utili a rientrare dal deficit strutturale, si chiede la verifica di eventuali posizioni debitorie rispetto al pagamento dei tributi locali da parte degli amministratori del comune: sindaco, assessori e consiglieri”. La relazione è stata puntualmente prodotta da Cacchione, ma mai è stata resa pubblica, sembra per tutela della privacy. La cifra totale, tra Tari ed Ici, supera i 50 mila euro. “Consigliamo al sindaco Aliberti di recarsi presso le autorità competenti e denunciare quanto detto nel pubblico consesso – così Scafati Arancione – E’ evidente che qualora fossero confermate le accuse del primo cittadino ci troveremmo di fronte ad un fatto di una gravità unica: non soltanto dal punto di vista giuridico, col rischio decadenza da parte di coloro i quali si trovino in questa posizione, ma perché verrebbero meno quei principi morali ed etici da parte di chi dovrebbe difendere e rappresentare la sacralità delle istituzioni col buon esempio”.
Non solo un appello, perché gli attivisti guidati da Francesco Carotenuto stanno preparando anche un esposto. “Stiamo considerando di recarci presso la Corte dei Conti e inoltrare questo materiale affinché la magistratura contabile faccia luce su eventuali ombre che possano coinvolgere le istituzioni comunali. Lo facciamo per rispetto non soltanto delle istituzioni, ma della nostra gente. Lo facciamo per la stragrande maggioranza di uomini e donne oneste che pagano regolarmente le tasse, tra le più salate della provincia, per poi essere mortificati dal comportamento sconsiderato di chi invece dovrebbe dare l’esempio – infine l’invito – Invitiamo quindi il Sindaco a fare i nomi, e se proprio non vuole farli pubblicamente, si rechi, insieme a noi, alla Corte dei Conti”. In quella lista tra le fila della minoranza (quella emersa dal voto popolare del 2013) compare il noto debito di circa 19 mila euro, ma non è il solo, perché vi sono altri debiti (calcolati fino alla Tari 2014) di 2.400, 210, 278 euro. In maggioranza la somma maggiore vede l’iscrizione a ruolo del padre di un consigliere: 9.500 euro. Seguono altri colleghi con 1.295, 5.100, 250, 500. Poi c’è l’assessore: 7.540 euro. Tra i morosi dell’Ici compaiono tutti componenti di maggioranza, ancora l’assessore per 407 euro, e consiglieri comunali per euro 526, 1.129, 3.765. “Fuori i nomi. E laddove previsto, si apra procedura per la decadenza di coloro che non risultano essere ni regola con i pagamento dei tributi”. Così Giuseppe Sarconio e Ciro Langella, attivisti di Scafati in Movimento. “Potremmo capire la difficoltà di pagare una rata o di una annualità, ma qui parliamo di Ici per oltre 3 mila euro e imposte di 5 mila, 10 mila, 19 mila euro. Questa non è difficoltà, ma volontà di non pagare”.