Scafati. Chi è maggioranza e chi opposizione? Commissioni stravolte - Le Cronache
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Scafati. Chi è maggioranza e chi opposizione? Commissioni stravolte

Scafati. Chi è maggioranza e chi opposizione? Commissioni stravolte

Di Adriano Falanga

“In previsione del consiglio comunale di fine luglio, chiederò ai gruppi consiliari di formalizzare ufficialmente i loro componenti, onde rimodulare le commissioni consiliari, alla luce dei nuovi equilibri consiliari”. Pasquale Coppola, presidente del consiglio comunale, torna a chiedere chiarezza sugli assetti politici consiliari, ritenendo necessaria una rimodulazione delle commissioni.  La decadenza prima e il voto al Bilancio poi, hanno dimostrato che a Scafati non esiste la maggioranza, ma le maggioranze. Un poco come il gioco del Risiko, le pedine si spostano secondo strategia politica. Una confusione istituzionale che ha creato il caos nelle commissioni consiliari, prima ancora che nello stesso consiglio comunale. Qual è la maggioranza che ha compiti di gestione e chi sono le minoranze che hanno il compito di controllare? Ciò che è uscito dalle urne nel 2013 è oramai un lontano ricordo, e la stessa giunta, secondo le ultime dichiarazioni dell’assessore figliuol prodigo Raffaele Sicignano, non è espressione dei gruppi politici, ma del consenso elettorale di ciascuno. Identità Scafatese, rappresentata da Stefano Cirillo, Bruno Pagano, Daniela Ugliano, ha chiarito di non essere in maggioranza, ma neanche all’opposizione. Si definiscono indipendenti. Peccato che il regolamento delle adunanze consiliari non contempli questo termine, ma parla espressamente di un equilibrio consiliare tra maggioranza e minoranza. Ogni commissione deve infatti avere al suo interno 8 componenti: 5 di governo e 3 di opposizione. Alla luce del voto al bilancio, in cui c’è stata la defezione di Identità Scafatese e il matrimonio tra Pasquale Aliberti e il Cotucit, l’equilibrio consiliare è mutato. Perché a votare l’atto politico, che segna la fiducia nell’operato dell’amministrazione (condizione fondamentale per essere maggioranza) sono stati in 12, altrettanti invece sono coloro che non hanno votato, tra assenti e voti contrari. A determinare l’esito positivo della votazione il voto del primo cittadino, con il quale si è raggiunta quota 13, imposta dalla legge. “Per fine mese si dovranno approvare gli equilibri di bilancio – continua Coppola –  farò riunione dei capigruppo e li decideremo come rimodulare anche perché sicuramente c’è da nominare il presidente della commissione urbanistica in quanto il consigliere Vitiello Pasquale ha rassegnato le dimissioni coerentemente con quello che aveva annunciato”. Vitiello ha infatti lasciato la presidenza prendendo atto della “migrazione” consiliare.

1-vitiello coppola“Dopo il voto al bilancio, essendosi formata una maggioranza consiliare diversa da quella legittimata dal voto popolare nel 2013 e nella quale io non mi riconosco – scrive Vitiello (in foto con Pasquale Coppola) – con scelta personale colloco la mia azione politica ed amministrativa tra le fila della minoranza consiliare. Riconoscendo che il ruolo di presidente della Commissione Urbanistica vada ricoperto da un membro consiliare appartenente alla maggioranza, con la presente rimetto le dimissioni da presidente”. Il capogruppo del Pdl, a cui è iscritto anche lo stesso Pasquale Coppola, chiede la stessa coerenza e franchezza dagli altri colleghi transfughi: “lo dobbiamo alla città, legittimo cambiare idea, ma in questo caso è necessario e corretto assumersi fino in fondo le responsabilità che ne derivano”. Allo stesso modo quindi bisognerà considerare maggioranza Michele Raviotta e Filippo Quartucci del Cotucit e minoranza Stefano Cirillo, Bruno Pagano e Daniela Ugliano di Identità Scafatese. Con queste considerazioni vanno quindi ricomposte le commissioni consiliari. Non si tira indietro Cirillo, capogruppo di IS: “Per me la maggioranza si è delineata con il voto al bilancio, trovo giusto quindi che chi ha oggi l’onore di governare, si assuma anche gli oneri. Voglio vedere anche le loro proposte, oltre alle richieste. Noi niente avevamo chiesto, e niente abbiamo avuto. Non tocca a noi il ruolo gestionale”. A questo punto, seguendo il percorso tracciato da Pasquale Vitiello, toccherà anche a Daniela Ugliano lasciare la presidenza della commissione Statuto.

COMMISSIONI STRAVOLTE E IRREGOLARI

2-consiglio comunale scafatiL’accordo tra gli alibertiani e il Cotucit, che di fatto ha evitato il commissariamento dell’Ente, ha creato un pastrocchio all’interno delle commissioni consiliari. Il 16 giungo, com’è noto, il Cotucit è passato in maggioranza, votando il bilancio. Di contro, Identità Scafatese di Stefano Cirillo, Bruno Pagano e Daniela Ugliano, non votando il rendiconto è di fatto uscito dalla maggioranza. Aggettivi quali “indipendenti” hanno solo una valenza politica, ma nel regolamento e nello Statuto comunale non sono contemplati. Chi non è maggioranza è minoranza, e viceversa. Il quadro che ne emerge stravolge completamente le commissioni consiliari. Nel dettaglio, la commissione “Bilancio” risulta oggi essere composta da 6 consiglieri di maggioranza e appena 2 di minoranza. “Lavori Pubblici” ha un pareggio: 4-4. Anche “Urbanistica” è in pareggio 4-4. “Affari Sociali” ha un 6-2 per la maggioranza. “Sport” è in pareggio 4-4. “Legalità e Commercio” registra un 5-3 in favore della maggioranza. “Pubblica Istruzione e Cultura” ha un 6-2 per gli alibertiani. Non solo nessuna commissione rispetta l’articolo 3 che impone la proporzione 5-3 ma addirittura le commissioni “Statuto” e “Garanzia” sono a favore della minoranza: 7-1 la prima e 6-2 la seconda. Una matassa istituzionale che il presidente Coppola intende sbrogliare. “E’ necessario farlo al più presto, per riprendere l’attività amministrativa interrotta, ancora oggi, dagli accordi post voto. Entro fine mese bisognerà tornare in aula per votare gli equilibri di bilancio, credo sia doveroso, prima di allora, definire in maniera chiara i ruoli di ogni consigliere comunale”, conclude il capo dell’Assise. E sugli equilibri di bilancio non è detto che venga fuori una maggioranza ancora diversa. Difficile, ma non certo improbabile.