Di Adriano Falanga
Con il consiglio comunale di questa sera arriva in aula anche la Tasi, la tassa sui servizi indivisibili. Il presupposto impositivo della Tasi è il possesso o la detenzione di fabbricati, compresa l’abitazione principale, e di aree edificabili. Il tributo è dovuto da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo le unità immobiliari. In caso di immobile locato, la Tasi è a carico del locatario, in qualità di fruitore dei servizi comunali per cui è dovuto il tributo. L’aliquota di base per il calcolo della Tasi è dell’1 per mille, ai comuni la facoltà di poterla incrementare fino al tetto massimo del 2,5 per mille, laddove non sono previste agevolazioni. Ed è proprio del 2,5 per mille l’aliquota che pagheranno gli scafatesi.
Il gettito stimato derivante dal tributo ammonta a 2,2 milioni di euro. Cifra che andrà a coprire i costi complessivi di questi servizi; Pubblica sicurezza e vigilanza: 100 mila euro (meno di 9 mila nel 2014) Servizi cimiteriali: 264 mila (241 nel 2014), Manutenzione strade, verde pubblico, illuminazione: 1,06 milioni di euro (erano 2,85 nel 2014), Servizi socio assistenziali: 1,1 milioni di euro ( 1,28 nel 2014), servizio di Protezione Civile 16 mila euro (erano poco meno di 8 mila nel 2014). L’anno scorso ci furono alcune polemiche per la cifra, considerata troppo esigua, destinata alla Protezione Civile. Scafati è la città degli allagamenti, e non solo, è anche zona gialla per rischio vulcanico e a rischio medio per i fenomeni sismici. Attualmente la Protezione Civile è molto risicata e non dispone di mezzi e personale idonei alla gestione di emergenze.