Scafati. Ambiente: task force in Comune. Gli arancioni chiedono la mappatura degli scarichi - Le Cronache
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Scafati. Ambiente: task force in Comune. Gli arancioni chiedono la mappatura degli scarichi

Scafati. Ambiente: task force in Comune. Gli arancioni chiedono la mappatura degli scarichi

Di Adriano Falanga

Quali sono i poteri degli enti locali in merito agli sversamenti lungo i canali del fiume Sarno? Molti, in primis la facoltà di concedere autorizzazioni. Il fiume Sarno e i suoi affluenti in queste settimane sta letteralmente esasperando gli scafatesi, a causa delle incessanti e insopportabili esalazioni emanate. La puzza è quella tipica che si può avvertire passando nel perimetro delle aziende conciarie solofrane, ma considerato anche l’aumento della portata e il colore che di volta in volta assume il corso d’acqua, è facile presagire che a sversare dentro sono anche i non pochi scarichi abusivi, civili e industriali. Quest’anno il problema è certamente più insopportabile degli anni passati, e la popolazione chiede con forza controlli. In questi giorni a Palazzo Mayer i settori legati all’ambiente stanno intensificando il lavoro. Si cerca la coordinazione tra i sovraordinati prefettizi, i responsabili del settore ambiente, il presidente dell’Acse e il capo della Polizia Locale. Perché oltre al Sarno a Scafati è intensa la questione ambientale, che rende invivibile la città. Puzza certo, ma anche rifiuti, tanti, che l’Acse raccoglie con non poche difficoltà.

Scafati Arancione: <<vogliamo elenco autorizzazioni agli scarichi e loro mappatura>>

Quanto agli scarichi abusivi, protocollata ieri mattina una richiesta alla commissione straordinaria da parte degli attivisti di Scafati Arancione. <<Chiediamo alla Commissione di estrapolare e farci pervenire, vista la legge regionale n.4 del 2011 e considerando le competenze dei comuni, le autorizzazioni concesse per lo scarico nei corpi idrici superficiali, per comprendere così in questi anni chi è stato autorizzato, in che quantità. Questo può rappresentare un primo passo verso una presa di coscienza reale di quello che oggi, soprattutto nei mesi estivi, rappresenta il corso d’acqua – spiega il portavoce Francesco Carotenuto – Allo stesso tempo, vista l’attività svolta negli anni ’90, chiediamo venga pubblica una mappatura delle attività produttive presenti sul territorio scafatese per avere conoscenza degli attori economici che si muovono nella nostra città>>. E in questo modo, può diventare anche più semplice per i cittadini attivi, di monitorare e segnalare eventuali illegalità riscontrate. <<Purtroppo non basta indignarsi – per di più esclusivamente sui social – ma bisognerebbe avere la volontà di agire con fermezza e un pizzico di coraggio, se vogliamo davvero fare in modo che questo tema non sia ad esclusivo appannaggio della stagione estiva per ritornare a richiuderlo a settembre in un cassetto>>