di Mario Rinaldi
Pasquale Aliberti ha sciolto le riserve e ha deciso di scendere in campo. Non è ancora ufficiale la sua candidatura. Lo diverrà a breve. Intanto sulla sua pagina facebook ha lanciato il seguente messaggio: “Scafati ha bisogno più di sempre di un Sindaco che sia dalla parte del Popolo. Ho deciso, ci metto la faccia e scendo in campo con Voi. Insieme”. Quindi Aliberti c’è e torna a ricandidarsi 10 anni dopo la sua ultima candidatura che si chiusa con la vittoria alle elezioni. Poi la vicenda giudiziaria, ancora in corso, e oggi la sua nuova discesa in campo.
Dottor Aliberti può spiegarci cosa l’ha spinta a rimettersi in gioco?
“Innanzitutto il fatto che sono candidabile ed eleggibile. Poi, sento il dovere di ringraziare l’on. Fulvio Martusciello per la fiducia che mi ha sempre e la buonanima del senatore Enzo Fasano perché mi sono stati sempre vicino, nella buona e nella cattiva sorte. E poi devo ringraziare le oltre 100 persone che hanno manifestato la volontà di candidarsi in una delle cinque liste a mio sostegno per le prossime elezioni: alcuni appartenenti alla vecchia guardia di Forza Italia, poi ci sono professionisti, imprenditori, commercianti e tanti altri.
Ci hanno messo la faccia perché è candidato Pasquale Aliberti e anche perché ricordano i 9 anni di governo nel corso dei quali sono state portate a termine tante attività per Scafati e per gli scafatesi”.
Che opinione si è fatto in riferimento all’amministrazione Salvati, risultato poi sfiduciato?
“Penso che negli ultimi anni Scafati è andata allo sbando per una cattiva gestione della macchina amministrativa. Fino al 2018 è stata un fiore all’occhiello: sono state realizzate opere politiche, materiali immateriali, sono stati prodotti tanti servizi alla cittadinanza, è stato dato ampio spazio alla cultura, agli spettacoli e grande attenzione alle politiche sociali. Senza dimenticare il lavoro eseguito per quanto riguarda la manutenzione ordinaria e straordinaria. Poi, lo sfascio totale. In questi ultimi anni si è assistito al cambio di 25 assessori, di decine di dirigenti che non hanno mai prodotto stabilità, azione di governo e una visione prospettica della città. E’ giunto il momento di cambiare rotta e riportare Scafati nel posto che merita di occupare”.
Ecco, può dirci quante liste e partiti ci saranno a sostenerla?
“Al momento ci sono sei liste, di cui cinque sono civiche. C’è il mio partito di sempre, Forza Italia, poi le civiche “Aliberti Sindaco”, “Lista Azzurri”, “Riformisti per Scafati”, “Alleanza Popolare” e “Noi Moderati”. Probabilmente, nella coalizione entrerà a far parte anche la Lega. Ma sulla Lega il ragionamento è demandato al piano nazionale. Chi viene con Aliberti dovrà firmare il mio programma elettorale che può essere anche corretto, integrato e migliorato. L’importante è non ripetere liet motiv di coloro che ci ha preceduto, mostratisi completamente incapaci di governare. E poi un’altra cosa: in caso di affermazione non dovrà mai prevalere l’alibi del “abbiamo eredito e ora ci troviamo in queste condizioni”. Mai. Bisognerà lavorare e riportare Scafati in alto”.
Avete già in mente un programma di rilancio per la città di Scafati?
“Ho un po’ di idee in mente. A partire dalla esternalizzazione dei servizi a causa della carenza di personale alla quale non possiamo sopperire nell’immediato, così come l’esternalizzazione delle strutture funzionali quali il campo sportivo, la biblioteca comunale, il centro Scafati Solidale (dove prima c’era un teatro e caffè letterario), i campi da tennis e molto altro. Bisogna lavorare sui fondi europei già assegnati per rimodularli, spenderli e rendicontarli entro il 2024. Lavorare sulle politiche sociale e poi portare il Piano di Zona a Scafati nei locali che abbiamo a disposizione potenziando attività quali l’assistenza agli anziani e ai disabili ai quali va attribuita grande attenzione con la struttura “Raggio di Sole”. Fare rete con le parrocchie con il mondo del volontariato, senza dire “cazzate” come aperture di ospedali o risoluzione immediata degli allagamenti. Su questo tema degli allagamenti bisogna avviare una task force con la Regione Campania per discutere degli eventi alluvionali che provocano gli allagamenti a Piazza Garibaldi e a via Longole. Io un’idea ce l’avrei: quella di realizzare una vasca di esondazione e poi accelerare i lavori della rete fognaria. Bisogna, inoltre, risanare il Sarno ragionando con la Regione su una nuova idea progettuale che vada a sostituire il progetto “Grande Sarno”. E ancora, far rientrare Scafati nella rete dell’emergenza con un ospedale di grande specializzazione e un Pronto soccorso all’avanguardia. Creare un Coc soprattutto durante gli eventi alluvionali, riattivando la Protezione Civile con le associazioni di volontariato sul territorio. Dare grande attenzione al Pnrr, ai tributi locali, ai parcheggi, alla vigilanza, alle strutture funzionali. In prospettiva bisogna riapprovare il Puc, il piano urbanistico del centro storico e poi rendere appetibile il nostro territorio dal punto di vista turistico, trasformando il piano di insediamento produttivo in una zona ricettiva con infrastrutture attraverso dei progetti che vedano coinvolti i settori del pubblico e del privato e ragionare con la Sovrintendenza dei beni Archeologici per riattivare il polverificio borbonico e tutta l’area circostante al fine di renderla fruibile nell’ambito del progetto Grande Pompei. Inoltre, favorire l’assunzione di almeno 50 nuovi impiegati comunali ma con bandi istituiti dal Comune e non da esterni”.
Pensa che i fatti giudiziari che l’hanno vista coinvolto, possano avere degli strascichi nella prossima tornata elettorale?
“Lasciamo che di questa vicenda se ne parli nelle aule dei tribunali. Molti conoscono i fatti e quelli che sono contro di me sono stati i testimoni dell’accusa nei miei processi e coloro che mi hanno denunciato. Non ho niente contro queste persone. Nessun risentimento, nessun odio e nessuna invidia. Certamente non li amo perché amarli significherebbe troppo. Provo solo indifferenza per loro. Spero solo che se ci fosse qualcuno che userà ancora questi argomenti contro la mia persona, non siano gli stessi che sono andati in Procura a denunciarmi, raccontando poi nelle testimonianze cose diverse rispetto a quelle denunciate. Questo processo va avanti da 7 anni. Credo che giunti a questo punto anch’io abbia il diritto di ritornare a una vita normale come tutti. Sono una persona per bene che può guardare negli occhi a coloro che mi hanno fatto del male. Quindi vado avanti con la schiena dritta per risollevare la mia Scafati”.