Di Adriano Falanga
Il boato è stato fortissimo, gli scafatesi si sono svegliati di soprassalto e come spesso accade, sono corsi sui social network per chiedere e scambiare informazioni. Cosicché, pochissimi minuti dopo il forte boato, in rete già c’erano le prime foto con tanto di testimonianze dell’accaduto. L’esplosione è stata avvertita in tutta la città, anche a chilometri di distanza. “Hanno piazzato una bomba al bar My Love, quello appena aperto”, la voce gira, tanto che, con ogni probabilità, la stessa proprietaria l’avrà saputo prima dalla rete che dalle forze dell’ordine, considerato che a quell’ora erano in tanti gli scafatesi davanti al pc. La proprietaria è conosciuta in città anche perché prima di iniziare questa nuova attività, ha gestito una merceria in pieno centro storico. “Ancora una bomba, fortuna che nessuno passava per la zona a quell’ora” ha scritto in rete da Maria. Una fortuna si, perché il fortissimo spostamento d’aria avrebbe potuto causare danni anche ad eventuali auto di passaggio. “Oramai Scafati non è più una città sicura” è il commento di Antonio, svegliato da ciò che gli sembrava “un tuono”, nonostante abita verso il quartiere Bagni, dal lato opposto della città. “Scafati merita più sicurezza, non è possibile convivere con questa paura. E questo non è un episodio isolato” scrive Andrea, che invoca una maggiore presenza delle forze dell’ordine: “bisogna monitorare costantemente il territorio, cercando di intervenire prima che si possano concretizzare simili episodi”. L’ansia tra gli scafatesi cresce, e a far paura è anche la facilità con cui viene piazzata una bomba di simile portata in una zona densamente abitata: “poteva finire molto peggio. Non hanno considerazione neanche delle abitazioni circostanti” scrive una preoccupata Francesca.
Aliberti: “bisogna sempre denunciare”.
“Un episodio da condannare ferocemente. Più volte abbiamo invitato a denunciare e a ribellarsi, insieme, con un lavoro sinergico tra imprenditori, cittadini e istituzioni, da sempre dichiaratamente dalla parte di chi denuncia, è possibile combattere la camorra”. Così il sindaco Pasquale Aliberti, dopo aver appreso dell’ennesimo attentato, su cui restano ancora da chiarire dinamica e motivazioni. “Auspichiamo che presto si faccia chiarezza su quanto accaduto, siamo fiduciosi nelle azioni delle Forze dell’Ordine che già in altre occasioni si sono dimostrate indispensabili”, l’ottimismo del primo cittadino. Preoccupato invece Michele Grimaldi, consigliere del Pd: “Stanotte nella nostra Scafati è esplosa un’altra, l’ennesima, bomba. Solo qualche giorno fa si è insediata la commissione d’accesso, con lo scopo di verificare se vi siano stati e vi siano condizionamenti di stampo mafioso nella macchina amministrativa. Nel frattempo la Giunta comunale approva una delibera nella quale stabilisce l’uso e la destinazione di circa 10 milioni di euro di fondi europei. Il Puc è bloccato, i Pip pure, i lavori per la rete fognaria termineranno forse nel 2018. In tutto questo il nostro Sindaco continua a non ritenere opportuno, doveroso, spiegare in Consiglio comunale alla Città cosa stia succedendo: alle sedi istituzionali e al confronto democratico, continua a preferire i monologhi televisivi”.
Sotto accusa ancora una volta il sistema di videosorveglianza
“Secondo l’assessore alla Sicurezza Diego Chirico, le telecamere sono funzionanti e regolarmente monitorate dal comando di Polizia – spiega Angelo Matrone – Intanto i delinquenti continuano a terrorizzare i cittadini di Scafati con atti di violenza e criminalità. Dato che tutto funziona, tirassero fuori i filmati delle telecamere. Questo lassismo ci sta portando al Far West”. Il consigliere di Fdi sta denunciando da tempo il precario funzionamento del sistema, mai risultato utile nelle diverse indagini in corso per episodi criminosi. “Scafati è ancora Baghdad – secondo gli attivisti di Scafati in Movimento – Chiediamo al sindaco Alberti e ai suoi assessori, soprattutto a chi è delegato per la sicurezza di dare spiegazioni del perché i continui crimini commessi a Scafati siano ancora senza colpevoli”. Anche i pentastellati puntano l’indice contro il sistema di videosorveglianza, a parole efficiente ma nei fatti nessuno riesce ad averne certezza. “L’assessore Diego Chirico pochi giorni fa ha dichiarato che l’impianto è efficiente ma a quanto pare non è in grado mai di filmare i delinquenti e per di più sembra non essere utile alle forze dell’ordine – continuano gli attivisti – ci risulta che anche in occasione dell’omicidio dell’extracomunitario avvenuto a San Pietro poche settimane fa, ad una richiesta dei carabinieri di visionare le immagini di una telecamera posta nelle vicinanze il comando di polizia locale abbia risposto che non era possibile perché non funzionante dal novembre scorso”. Parole gravi e tutte da verificare quelle di Scafati in Movimento, in quanto, secondo l’assessore Chirico, l’impianto è perfettamente funzionante.