Di Adriano Falanga
264 mila euro, a tanto ammonta la somma che l’Acse spa dovrà saldare alla Over Line di Caserta. L’azienda di Antonio Fontana ha svolto per la partecipata scafatese un rapporto di collaborazione lavorativa negli anni 2011 e 2012. Collaborazione chiusa e risolta dall’Acse a seguito dell’informativa antimafia interdittiva della Prefettura di Salerno emessa il 25 giugno 2012. Una vicenda che ha comportato uno strascico giudiziario a carico di esponenti dell’azienda, non ancora concluso, per cui “prudenza ha indotto finora i responsabili aziendali a evitare pagamenti a favore della società Overline srl, nell’attesa della definizione della pendenza giudiziaria” si legge nel verbale del cda Acse del 14 luglio 2015. La società di Caserta ha svolto per conto della partecipata scafatese servizi di trasporto e smaltimento delle frazioni: umido, vetro, inerti e rifiuti urbani non differenziati. Il saldo finale è pari ad euro 231.149,78, oltre a 33 mila euro di interessi maturati e addebitati all’Acse, nella misura del 4% annuo. Somma che il cda della società guidata da Eduardo D’Angolo ha riconosciuto dover pagare nel momento in cui (si legge ancora nel verbale) “l’amministrazione giudiziaria della società interdetta è stata revocata” e stando a quanto stabilito dal codice Antimafia le opere già eseguite vanno pagate.
Un importo, 264 mila euro, non nella disponibilità della società scafatese, che pertanto ha proposto un piano di pagamento accettato dalla Overline spa. Riconosciuto quindi il totale dei lavori di 231 mila euro oltre 33 mila di interessi, alla società di Caserta andranno 50 mila euro come prima rata d’acconto, e il saldo in dodici rate mensili di 17.852 euro. La vicenda Overline fu al centro del dibattito mediatico politico scafatese, una vicenda che vide indagati, poi prosciolti da ogni accusa, l’allora presidente Aniello Longobardi (poi dimessosi) il direttore Salvatore De Vivo, il dipendente tecnico Antonio Sicignano e il presidente della partecipata Eduardo D’Angolo. L’appalto fu assegnato nel 2011: non avendo ricevuto alcuna segnalazione da parte della Prefettura di Salerno, in merito ad alcuna interdizione della società Over Line, i dirigenti della partecipata affidarono la gara all’imprenditore di Casapenna, Antonio Fontana. La misura interdittiva antimafia a suo carico fu però emessa nel 2012 dalla Prefettura di Caserta a seguito di un indagine nella quale Fontana risultò essere vicino ai Casalesi.