Di Adriano Falanga
Stabilita anche la retribuzione del nuovo cda dell’Acse, nominato dal vice sindaco facente funzioni Giancarlo Fele, l’11 luglio scorso. Un nuovo consiglio di amministrazione frutto delle manovre politiche in seno alla maggioranza, conseguenza dell’accordo trasversale sul voto al bilancio. Pasquale Aliberti fu costretto a rivedere i vertici della prima partecipata scafatese a seguito della crisi politica che ha rischiato seriamente di farlo cadere. Non per caso, l’attuale presidente Gaspare Mascolo è dato in quota Cotucit, il movimento civico di minoranza che ha deciso di sostenere le ragioni alibertiane, votando il bilancio il 16 giugno. A Mascolo è stato affiancato come vicepresidente il consigliere comunale Mimmo Casciello (in foto) e l’avvocato Maria Teresa Starace come componente. Su Casciello pendono ancora dubbi sulla sua compatibilità, nonostante nel primo cda utile si è verbalizzato un forte ridimensionamento dei suoi poteri. Praticamente al consigliere alibertiano vengono riconosciuti solo poteri di rappresentanza, escludendo ogni attività gestionale. Questi i compensi: al presidente una indennità di carica di 29.500 euro annui oltre alla retribuzione di 21.100. Al vicepresidente è riconosciuto un compenso di 13 mila euro mentre al componente andranno 11 mila euro. Dal verbale redatto l’11 luglio emerge un particolare curioso. Nadia Infantile, che pure si era dimessa il 14 giugno da membro del cda, aveva poi ritirato le dimissioni l’8 luglio. Una decisione però che il socio non ha avallato, ratificando le dimissioni “in relazione alle decisioni oscillanti dell’interessata, che prima si era dimessa e poi ha ritirato le dimissioni”. In realtà, il motivo per cui la Infantile avrebbe fatto passo indietro è tutto da chiarire, considerato che le sue, come quelle di D’Angolo e Petrucci, sono state dimissioni “politiche”, decise e concordate a seguito dei nuovi assetti in senso alla maggioranza consiliare.