Di Adriano Falanga
“Contro di me i poteri forti” denuncia da tempo Pasquale Aliberti. Secondo il primo cittadino sarebbe in corso una campagna mediatica contro di lui, avendo sullo sfondo le indagini dell’antimafia e le rivelazioni del pentito di camorra Alfonso Loreto. Poteri politico ed economici che punterebbero a destabilizzare la sua figura istituzionale, in prospettiva nuove elezioni. Aliberti tramite la sua pagina Facebook ha sferrato un colpo frontale, a quelli che a suo dire sarebbero i responsabili della manovra contro la sua famiglia. Cita gli imprenditori Corrado Scarlato e Giovanni Lombardi, e stando alle premesse e alle reazioni degli interessati, la questione approderà in un’aula di Tribunale. Mutano gli scenari politici, saltano gli equilibri e lentamente viene fuori uno spaccato politicamente catastrofico, che non può non trascinare con se anche la quotidiana amministrazione di Scafati, che vive oramai con il “freno a mano tirato”. E’ stato il primo ad abbandonare Aliberti, quando gli soffiò la candidatura alla Regione Campania, nel 2010. Mario Santocchio oggi è tra i più strenui oppositori del sindaco, attento ad ogni documento istituzionale, e pronto alle opportune segnalazioni laddove vede emergere presunte irregolarità. “Aliberti in questi anni ha utilizzato i poteri forti per le campagne elettorali sue e dei suoi familiari. Quello che non si capisce quale fatto ha provocato la rottura tra di loro – l’intervento dell’ex alleato in Forza Italia, oggi con Fdi – Delusioni reciproche? Io ho rinunciato a capire ed in questa diatriba non intendo interferire”.
Si tiene lontano Santocchio, che aggiunge: “ciò che mi preme sottolineare che le accuse ad Aliberti non sono mosse dall’opposizione, ma dalla Procura Antimafia. Il sindaco deve difendersi davanti al suo giudice naturale, che non è la sua opposizione politica. Noi abbiamo sempre fatto il nostro dovere istituzionale, controllando e verificando il lavoro svolto dall’amministrazione e qualora ci fossero state incongruenze, le abbiamo segnalate. Ma tutto questo riguardo la vita amministrativa – chiarisce Santocchio, che poi lancia la stoccata – Aliberti deve difendersi nel processo,e non dal processo. E’ la Procura che muove le accuse”. Il primo cittadino, attualmente in vacanza fino a fine mese, oltre a dedicarsi alla famiglia sta certamente studiando le carte, le centinaia di pagine del fascicolo che lo riguarda. Un solo plico per almeno tre filoni di indagine, da quello che lo vede coinvolto con la segretaria comunale Immacolata Di Saia, lo staffista Giovanni Cozzolino, la moglie Monica Paolino e il fratello Nello, a quello recentemente aperto con l’iscrizione sul registro degli indagati anche del consigliere comunale Roberto Barchiesi, dell’ex vice presidente Acse Ciro Petrucci e dell’ex consigliere comunale e provinciale Raffaele Lupo.
“Il dibattito politico non può ridursi a contrapposizioni sterili ed inutili tra chi ha il potere e chi non lo ha, tra chi economicamente e’ più forte e chi e’ meno forte, tra chi ha testate giornalistiche e chi no – spiega dal Pd Marco Cucurachi- Bisogna archiviare in fretta e con decisione l’esperienza Aliberti, riflettere sugli errori commessi dalla Sinistra e costruire una squadra forte, solida, compatta e unita che possa far rinascere Scafati e ridare dignità agli scafatesi. Perché mentre discutiamo tra chi e’ il più forte, i più deboli muoiono e i politici seri debbono dare risposte concrete a disoccupati, bisognosi e fasce meno abbienti” ammonisce il consigliere, presidente della commissione Garanzia. Sulla stessa linea anche il collega, Michele Grimaldi: “La mia principale ed unica preoccupazione al momento e’ Scafati. I suoi bisogni e le sue prospettive di sviluppo. Dalle case popolari alle politiche sociali, dal sito di stoccaggio Helios all’edilizia scolastica, dalle attività produttive alla questione ambientale, come consigliere comunale ho costante attenzione solo per queste vicende. I giochetti da politico politicante di Aliberti interessano poco me, e credo per nulla alla città”.