Non potranno restare in Italia 15 dei 21 migranti algerini sbarcati lunedì pomeriggio nel porto di Salerno. La Questura di Salerno, infatti, nelle scorse ore gli ha notificato un provvedimento di respingimento in quanto provenienti da un Paese non in guerra. Potranno restare sul territorio italiano soltanto le due donne ed i tre minori accompagnati che facevano parte del gruppo. Intanto, la scorsa notte la Polizia di Stato ha proceduto al fermo di indiziato di delitto di Chabour Nadir, classe 093, di nazionalità algerina. L’uomo è indagato per aver organizzato e gestito l’ingresso illegale nel territorio nazionale di 20 suoi connazionali tra cui due donne e tre bambini. In particolare, le prime risultanze investigative, derivanti da prove dichiarative e da immagini riprodotte dagli stessi migranti, hanno consentito di individuare, salvo ulteriori approfondimenti, l’indagato come scafista al timone dell’imbarcazione che li trasportava. I migranti, domenica 19 febbraio, sono stati soccorsi e tratti in salvo in acque nazionali da una motonave mercantile battente bandiera italiana e poi condotti nella giornata di ieri al porto commerciale, dove hanno ricevuto le prime cure e la prima assistenza come previsto dal protocollo della Prefettura di Salerno. Inoltre, l’uomo arrestato aveva già violato più volte la Normativa sull’immigrazione. In particolare, nel 2016 aveva avuto un respingimento da Cagliari, nel 2018 una espulsione dal prefetto di Taranto. Nel 2019 è stato arrestato in quanto rientrato illegalmente a Cagliari. Nello stesso anno è stato colpito da espulsione a Varese che gli commina una seconda espulsione anche nel 2020. Già all’arrivo della nave al porto di Salerno erano state avviate, come da prassi, le procedure per verificare l’eventuale presenza dello scafista che ha condotto il gommone nel Mediterraneo in cerca di salvezza.
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