Sapri, residenza per anziani del Nord Europa nell'ex cementificio - Le Cronache Attualità
Attualità Sapri

Sapri, residenza per anziani del Nord Europa nell’ex cementificio

Sapri, residenza per anziani del Nord  Europa nell’ex cementificio

di Antonio Manzo

Per ora è solo un’ipotesi, ma molto concreta che si aggira per Sapri. Quasi una operazione da contrappasso nella città che lotta per tenersi un punto nascita, dove far nascere i bambini con il privilegio da anagrafe comunale. Per l’area ex cementificio, senza più lo scheletro di cemento che è vissuto per 60 anni, ci sarebbe il progetto di un albergo- residenza per la terza età che dovrebbe ospitare gli anziani di paesi del nord Europa. Immaginate uomini e donne nati a Stoccolma o Göteborg che alla fine degli augurabili cento anni si ritroveranno da morti nell’anagrafe del paese costiero. Sarebbe all’opera già un fondo finanziario americano con propaggini napoletane per un danaroso progetto di riqualificazione ambientale con la previsione di oltre 50mila metri cubi di cemento ma anche di un parco verde intorno nell’area di Mone Ceraso. Dice il giovane sindaco di Sapri, Antonio Gentile: “Io non ho avuto alcun atto concreto per ritenere credibile la proposta del fondo americano sull’area ex cementificio. So bene che se ne è parlato perfino in campagna elettorale, non dai miei palchi, per cui anche io ho sentito di fondi stranieri pronti ad investire sull’area ex cementificio”. Quarantasette anni già sindaco per due mandati, 2017 e 2022, si definisce alla guida di una giunta civica di centro sinistra. Quale è il destino dell’area ex cementificio da sessant’anni abbandonata dopo milioni e milioni delle vecchie lire della Cassa per il Mezzogiorno per costruire a 200 metri dal mare u impianto calcestruzzi? Basta rivolgersi ad un ingegnere che conosce bene i meandri della “nuova Sapri” Giuseppe Procopio per farsi spiegare il destino futuro della zona ex cementificio. Il giovane ingegnere che dovrà progettare anche il nuovo pronto soccorso dell’ospedale è pronto a spiegarti dettagliatamente che il nuovo piano regolatore di Sapri prevede per l’area dx cementificio ben 50 mila metri cubi di volumetria. “Ora – spiega Procopio _ sarà cura dell’amministrazione comunale procedere ad un Pua (Piano urbanistico di attuazione) per consentire un investimento privato-pubblico di consistente impegno finanziario”. Lui si ferma qui, né accenna ad imprenditor stranieri, né all’interesse di un fondo americano perché, giura, che non gli risulta nessun atto. L’impresa che ha eseguito i lavori di abbattimento dell’ex cementificio di Sapri, come indicato da un comunicato del 2016, è la 3M dei Fratelli Marciano molto presente negli appalti sapresi. Più recentemente, l’impresa Marciano costruzioni srl ha operato nella zona con l’azienda 3M dei fratelli Marciano che tratta investimenti immobiliari, con sede a Sapri in Via G. Manzù. Il titolare Michele Marciano è un giovane costruttore noto in città per aver anche partecipato alla rissa tra imprenditori portuali al porto. Lui è stato solo l’autore della demolizione dell’ex cementificio, un appalto di centinaia di milioni di euro realizzato anche con cariche esplosive autorizzate, naturalmente, dalla Prefettura di Salerno. Tritolo come avvenne per l’abbattimento del costone di Camerota che fece sparire e distrusse anche la falesia. Il sindaco dell’abbattimento storico Giuseppe Del Medico, insediò un tavolo di concertazione sul futuro dell’area dell’ex-cementificio in attuazione del protocollo d’intesa del luglio 2013 per l’abbattimento dell’ecomostro e la riqualificazione urbanistica del sito con l’amministratore di Club Tirrenico, proprietaria dell’area, Giovanni Sannino presentò anche una prima proposta di fattibilità per il recupero dell’ex-cementificio, rispettando le indicazioni dell’atto di indirizzo: l’incentivazione al riuso delle aree degradate ai fini turistici ricettivi;la riqualificazione del fronte Mare e del Collegamento citta’/porto/monte Ceraso; l’implementazione dell’offerta di servizi turistici della Città proprio negli stessi anni che una struttura de porto giace abbandonata e distrutta; la tutela e la salvaguardia delle area collinari del Monte Ceraso e la loro valorizzazione di proprietà di imprenditori locali che potrebbero costruire abitazioni se non fosse stato previsto area verde. “La proprietà ha fatto un ottimo lavoro – commentò all’epoca il Vice Sindaco Ricciardi presente sul luogo dell’abbattimento –con lo studio di fattibilità presentato è un primo passo per la costruzione di una ipotesi di riqualificazione di un’area strategia per il futuro della Città con la. tutela delle aree collinari; utilizzo solo dei suoli già edificati; sostenibilità urbanistica dell’intervento”, concluse il vicesindaco.Inutile chiedere lumi alle forze di opposizione del consiglio comunale. Ti rispondono che al Comune non è concesso l’accesso agli atti amministrativi che spetta loro per legge. SE chiedi un atto ti impongono di aspettare giorni e mesi tant’è c’è chi avrebbe voluto conoscere gli atti presentati da un gruppo di imprenditori napoletani e calabresi. Va così in un comune cilentano che produsse una delibera a tutela dell’immagina della città ipotizzando un improprio bavaglio per la stampa.