Santoro: A Salerno un plebiscito per me - Le Cronache Ultimora
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Santoro: A Salerno un plebiscito per me

Santoro: A Salerno un plebiscito per me

di Mario Rinaldi

 

 

Continuerà a svolgere il suo incarico come consigliere comunale di opposizione a Salerno. Ma il risultato ottenuto da Dante Santoro, candidato della Lega alle regionali, è stato molto significativo. Una base da cui ripartire per le sfide che lo attendono nell’immediato futuro, considerata anche la giovane età. E ad ogni modo una importante esperienza formativa di natura politica, che andrà sicuramente a forgiare ancora di più il carattere di questo salernitano doc.

Si aspettava questo risultato? Ha ricevuto ben 3772 preferenze. Foste stato collocato in un’altra lista sarebbe risultato eletto. Una bella soddisfazione. Una sua impressione.

“Da prime verifiche sono anche di più, da riconteggi odierni su alcune sezioni siamo sui 4mila voti personali e direi che è un grande dato raggiunto con le proprie forze, un voto popolare senza apparati e strutture politiche. Sono molto contento, su tutti mi dà grande forza il dato di Salerno che si attesta sui 1.800 voti, Cava sui 600 e Vietri, Pontecagnano, Giffoni Valle Piana sopra 100 voti così come le affermazioni in molti Comuni dei Picentini e della Valle dell’Irno. Il dato di Salerno mi riconosce il lavoro di 10 anni da Consigliere Comunale e questa è la mia grande soddisfazione, oltre alla fiducia riposta in me dai cittadini dei Comuni limitrofi che dimostra come il mio modo di agire politicamente sia diventato un metodo politico apprezzato”.

La Lega avrà tre esponenti a Palazzo Santa Lucia, di cui uno proviene da Salerno. Dante Santoro lavorerà con Mimì Minella per portare avanti le richieste del partito in Regione?

“Io in realtà già lavoro in filiera Istituzionale da anni su tutti i livelli e porto istanze su temi sia regionali che nazionali. Del neo eletto in provincia di Salerno sappiamo che è stato fortemente appoggiato dal nostro commissario provinciale pro tempore, ma essendo nuovo del partito se vuole un aiuto può chiamarmi senza problemi”.

Cosa le ha insegnato questa esperienza come candidato alla Regione? Non era facile, soprattutto in Campania, storicamente di appartenenza del centrosinistra?

“Mi ha insegnato che è importante aspirare a vincere ma senza fare compromessi al ribasso, io ho fatto una campagna elettorale parlando ai miei cittadini, proponendo punti programmatici e priorità per il territorio senza scadere in promesse mirabolanti o prese in giro. La politica è una maratona, non va corsa come fossero i cento metri, vittorie di Pirro non servono a nessuno. La mia vittoria odierna è avere avuto un plebisicito nella mia Salerno che rappresento da 10 anni quasi ed in tanti Comuni in cui ho avuto modo di rapportarmi con le comunità, in altre zone della provincia ci sarà occasione di farsi conoscere meglio. Il centrodestra ha comunque raddoppiato la percentuale, passando da un esiguo 20 percento scarso ad un 40 percento circa. Di questo passo alle prossime potrà competere per la vittoria”.

Partendo da questi dati e da questa base costruita in queste elezioni, lei pensa che il centrodestra un domani potrà andare al Governo della Regione Campania?

“Il Centrodestra ha raddoppiato il proprio dato rispetto al precedente di 5 anni fa. Non dico che debba raddoppiare ma se aumentasse di altri 20 punti alle prossime sarebbe vincitore per distacco. Se si lavora quotidianamente si può raggiungere il risultato tra 5 anni”.

Che Governo si attende da Fico? Si discosterà da De Luca? O lei pensa che ci sarà sempre la “longa manus” dell’ex governatore, che ora si dice possa candidarsi a sindaco di Salerno, dove lei ricopre la carica di consigliere di opposizione nella Lega.

“Penso che Fico abbia già programmato, o qualcuno per lui, di scaricare De Luca. Non so se si ricandiderà a sindaco De Luca, noi siamo per una fase nuova da anni quindi qualsiasi candidato proponga la disastrosa amministrazione uscente troverà un’alternativa valida ed organizzata”. Santoro guarda con grande fiducia al futuro, con la quasi convinzione di affermazione su tutti i livelli, sia comunale, tra poco più di un anno, che regionale tra cinque anni.