di Marta Naddei
Mario Morlacco dà il contentino a Salerno. Non saranno certamente 2 milioni e 875 mila euro a impedire che le strutture private afferenti alla macroarea della riabilitazione ed a quella della salute mentale e del socio sanitario chiudano e dimettano i propri pazienti a partire dal prossimo mese di novembre, ormai incombente. E’ andata, invece, meglio alle tre Asl napoletane che hanno incassato dai tre milioni di euro in più ciascuna, nonostante siano notevolmente più piccole dell’Asl di Salerno, la più grande, in territorio regionale, per estensione ed utenza.Questa è, però, la cifra di cui dovrà accontentarsi l’Asl di Salerno stando ai dettami del nuovo decreto sui limiti dei tetti di spesa emanato dal subcommissario alla sanità della Regione Campania Mario Morlacco, il numero 102 dello scorso 11 ottobre. Sarebbe dovuto essere il decreto della svolta, quello dell’accoglimento delle istanza di Asl, associazioni e cittadinanza ma ha assunto le sembianze di un contentino. Almeno per quanto riguarda Salerno. Dei 17 milioni di risorse aggiuntive trovate dalla struttura commissariale e messe a disposizione delle Aziende sanitarie locali della regione, solo 2 milioni e 875 mila euro arriveranno a Salerno: una cifra ben al di sotto di quella necessaria a soddisfare il fabbisogno dell’utenza salernitana. Sarebbero, infatti, ancora necessari circa quattro milioni di euro per riuscire a garantire cure ed assistenza per tutti. E se Salerno recrimina, Napoli può ritenersi soddisfatta dal momento che, complessivamente, le tre Asl partenopee hanno risucchiato praticamente tutto il tesoretto racimolato dalla Regione, ovvero 11 milioni e 773 mila euro (3 milioni 315 mila per la Napoli 1, 4 milioni e 303 mila euro per la Napoli 2 e 4 milioni e 155 mila euro per la Napoli 3). I restanti 6 milioni di euro circa sono stati ripartiti tra le restanti quattro Asl campane. Entro i prossimi dieci giorni, il direttore dell’Asl di Salerno, Antonio Squillante dovrà deliberare in merito ai tetti di spesa in base alle determinazioni regionali.
Questo pomeriggio, alle 15, la riunione congiunta delle commissioni sanità, bilancio e politiche sociali, alla quale prenderanno parte anche i rappresentanti delle associazioni di categoria, proverà a fare chiarezza sulla questione e a trovare un punto di incontro tra domanda e offerta, ma sembra che la situazione sia quasi irrecuperabile.
«Approfondendo il nuovo decreto – afferma il coordinatore Aspat Antonio Gambardella – abbiamo avuto l’amara sorpresa che ancora una volta l’Asl Salerno ha avuto meno risorse. Tutto questo in presenza del territorio più vasto della regione e con la popolazione più numerosa. Saremo costretti a fermare le nostre struture e chiedere le dimissioni protette degli assistiti non appena il dg darà attuazione al decreto con una apposita delibera aziendale che deve necessariamente adottare entro dieci giorni. Riferiremo alle commissioni regionali le criticità che permangono ivi compresa la determinazione ad interrompere le prestazioni all’esaurimento dei budget».
Il tempo stringe, le risorse economiche sono poche e i centri di della provincia di Salerno sono ad un passo dal baratro.