
di Erika Noschese
L’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano sembra aver chiuso definitivamente con il mondo della politica, intenzionato a fare il giornalista e ad occuparsi di politica estera. Le domande politiche non lo imbarazzano ma più e più volte precisa di «parlare da cittadino» perchè non ha alcun titolo per farlo diversamente. Il suo ritorno in città avviene a distanza di diversi mesi, uno scenario politico completamente diverso: l’ultima volta, a Vietri sul Mare, era ministro e rispondeva alla stampa in merito ad una sua possibile candidatura alla presidenza della Regione Campania. Oggi, torna in città da scrittore, parla di politica ma «da cittadino e giornalista», la sua unica ambizione futura. Ad accoglierlo la dirigenza di Fratelli d’Italia: al tavolo dei relatori il vice ministro Edmondo Cirielli, in prima linea il senatore Antonio Iannone, il deputato Imma Vietri, il candidato presidente della Provincia Giuseppe Rinaldi e tanti amministratori della provincia di Salerno in quota Fratelli d’Italia. «Fare il giornalista è un’esperienza straordinaria, soprattutto quando ci si occupa di politica internazionale, ed è proprio questo il campo a cui voglio dedicarmi. Sto preparando un nuovo libro, quasi pronto, dedicato a un altro personaggio della geopolitica. Ho già scritto le biografie di Putin, Trump e Xi Jinping, tre figure che, nel bene o nel male, detengono i destini del mondo. Al momento, il mio lavoro si concentra su questo», ha detto Sangiuliano, in merito ad un suo possibile ritorno nel mondo della politica. E sulla candidatura a presidente della Regione di Edmondo Cirielli dice: «Parlo da cittadino e giornalista, non da soggetto politico. Ritengo che si tratti di una candidatura autorevole e importante, quella di un uomo che si è dedicato con impegno alla sua regione e al suo territorio. Potrebbe rappresentare una consacrazione di un cursus honorum, come dicevano i latini. Tuttavia, lo dico da cittadino, poiché non ho alcun titolo per esprimermi in merito». Sangiuliano in questi mesi è impegnato nella presentazione, in giro per l’Italia, della sua ultima biografia “Putin. La rivincita”: «Quando Ronald Reagan, a cui ho dedicato una biografia, divenne presidente degli Stati Uniti d’America, si scatenarono giudizi negativi. Si disse che fosse il “John Wayne dei poveri”, un attore di serie B approdato alla Casa Bianca. Spesso veniva omesso il fatto che fosse stato per due mandati governatore della California, uno stato di grande rilevanza economica e demografica. Eppure, oggi Reagan è consacrato come un grande presidente. Lo stesso Obama lo ha riconosciuto pubblicamente, accogliendo Nancy Reagan alla Casa Bianca per sottolineare il valore che attribuiva alla presidenza di Reagan – ha detto l’ex ministro – La mia biografia è aperta: include giudizi positivi, ma anche molti giudizi negativi sul personaggio. Vedremo dai fatti quale sarà il giudizio definitivo sulla sua presidenza. Voglio sottolineare che la tregua attualmente in corso a Gaza, pur non essendo la pace definitiva, rappresenta un fatto positivo. Quando non si spara, già di per sé è un progresso. Questo risultato si deve anche alla postura di Trump». E ancora: «È vero che le relazioni e le trattative erano iniziate con Biden, ma bisogna riconoscere che grazie a Trump, alla sua fermezza e al fatto che abbia sì minacciato Hamas, ma anche imposto la sua posizione su Netanyahu, si è arrivati a questa tregua. Certamente dialogano, e lo fanno sulla base di una categoria fondamentale: il realismo della politica. Ho sempre sostenuto che Putin, invadendo l’Ucraina, abbia compiuto un’aggressione e violato il diritto internazionale. Tuttavia, alla luce del realismo, pensare di riconquistare tutti i territori, inclusa la Crimea, è un’utopia irrealizzabile. Questo significherebbe centinaia di migliaia di morti, e non ci sono né abbastanza giovani da mandare al massacro né risorse economiche illimitate per sostenere un simile sforzo. Di conseguenza, chi parla della cosiddetta “pace giusta” si riferisce a qualcosa che, operativamente, risulta irrealizzabile», ha aggiunto Gennaro Sangiuluiano in merito alla sua ultima pubblicazione.